La citta’ intera, senza distinzione di colori politici e di schieramenti deve sentirsi offesa ed oltraggiata.
I sindacati , la Confindustria , i disoccupati e i lavoratori , i giovani di questa citta’, le associazioni ambientaliste e culturali devono sentirsi offese.
Il futuro di questa citta’ viene deciso in riunioni chiuse , in palazzi grigi , con soggetti politici che hanno una rappresentanza ristretta oseremo dire esecutiva nelle istituzioni.
L’autorevolezza di una citta’ e’ rappresentata dal Consiglio Comunale degli eletti dal popolo , dalla citta’ e non da organi , che se pur meritevoli di rispetto, rappresentano una mediazione politica di partiti ed hanno solo una rappresentanza sintetica dei gruppi consiliari.
Nelle grandi questioni tematiche , di sviluppo della citta’, nelle scelte importanti per il futuro di Brindisi l’ intera citta’ deve essere coinvolta , bisogna ascoltare tutti , tutti devono dare il loro contributo , per non sentirsi esclusi , ma soprattutto per dare un esempio di democrazia partecipata.
Molti soggetti piu’ o meno rappresentativi , sicuramente avranno avuto incontri riservati con l’Enel ,che gode nell’affrontare le questioni spinose in incontri da “Caminetto”, dove i nani si sentono giganti e padroni del sapere e del futuro della citta’ , per poi essere quasi sempre smentiti e ridotti ai minimi termini da una politica dei grandi gruppi tesa solo a tutelare gli interessi della loro Azienda.
Gli anni , oramai passati , del “mi manda Picone”, dei subappalti concessi come premi alle aziende brindisine , le concessioni a singoli, o a gruppi di influenza di pseudo privilegi personali , hanno prodotto un impoverimento di una classe imprenditoriale , con uno sviluppo monotematico che ruotava solo intorno a due grossi comparti quello chimico e quello energetico .
Quando per svariate motivazioni , i due comparti sono entrati in crisi hanno lasciato in citta’ macerie, societa’ fallite, tanti disoccupati e zero prospettive per il futuro.
La storia passata di Brindisi non puo’ ripetersi, non possiamo barattare il nostro territorio , per le briciole , abbiamo l’autorevolezza, visto quello che ha pagato la citta’ in termini di morti , di disastri ambientali e di perdita di posti di lavoro e di mancate prospettive per i giovani , di portarci a casa il massimo risultato , coinvolgendo tutti , Governo, sindacati , Confindustria , partiti politici e l’intera citta’.
Dobbiamo fare squadra , uniti e con obiettivi unici , verrà il tempo delle divisioni e delle differenze ora abbiamo l’obbligo per le future generazioni di non svendere il nostro territorio.
Chi ha interessi sull’idrogeno che continui ad averli, esso puo’ rappresentare una parte dello sviluppo del nostro territorio , ma se le nostre terre devono riempirsi di pannelli solari necessari a produrre energie alternative e una parte di Idrogeno, riteniamo che L’ENEL abbia l’obbligo di realizzare sul nostro territorio una Azienda che produca pannelli solari.
La realizzazione di questa Azienda, potrebbe permettere un reinserimento di quei lavoratori costretti oggi, ad uscire dal ciclo produttivo per il cambio di politica energetica, ed aprirebbe a tanti giovani una nuova prospettiva di lavoro, che legata all’indotto delle manutenzioni potrebbe rappresentare una delle tante e diversificate realizzazioni necessarie ad uno sviluppo di qualità.
Qualche scienziato o solone dirà , in Cina la produzione di pannelli solari costa la metà , puo’ essere vero, ma la Cina non ha il nostro sole , ma soprattutto noi abbiamo il nostro inquinamento ed i nostri morti che non vogliamo far diventare merce di scambio economico , ma e’ fuori dubbio che hanno un peso in qualsiasi scelta verrà fatta dall’Enel e dal Governo.
Se l’Enel ed il Governo intendono ragionare “De minimis” per il territorio di Brindisi , le autorità locali , la Regione e chiunque abbia peso istituzionale deve pretendere un totale disinquinamento dei terreni , uno smantellamento delle centrali e di tutte le gru ed i servizi utilizzati sul molo carbonifero .
Significherebbe milioni e milioni di euro che Enel e Governo dovrebbero investire per riportare quelle zone al passato ambientale, operazione certamente non conveniente e che rappresenta un vero tallone di Achille sul quale avere una autorevolezza per sedersi ad un tavolo di confronto per trovare una situazione mediana che tuteli l’ambiente ma anche il lavoro.
Claudio NICCOLI Segr. Prov. Idea Per Brindisi.
Luciano Loiacono Capogruppo Comune Di Brindisi