Già il sostenere che «il diporto non è nelle competenze Adsp» è una tesi quanto meno audace sconfessata dai fatti e dalla lettura degli atti dello stesso Ente portuale, per esempio si legge nel POT 2020/2022 pag. 9 nella descrizione del porto interno: «“Seno di Ponente” e “Seno di Levante” (superficie specchio acqueo: 750.000 metri quadrati) dalla prevalente funzione militare – diportistica – crocieristica, ma anche di traffico ro-ro e di movimentazione granaglie».

E’ vero che i servizi devono essere offerti dai privati ma quando questi hanno in concessione una banchina uno spazio ecc., come nel caso della Lega Navale, del porticciolo «Marina di Brindisi» e dell’«Approdo delle Indie» (la banchina prospiciente piazzale Lenio Flacco). 

Così non si può dire di via Regina Margherita le cui banchine ricadono indiscutibilmente sotto la competenza dell’Adspmam che può, o no, fornire determinati servizi ma in base a ciò, obtorto collo, non può sottrarsi da elogi e critiche. E proprio su via Regina Margherita vi sono vecchi accordi tra Comune ed Ente portuale (risalenti sin dall’amministrazione Antonino) che dovrebbero essere rispettati, come abbiamo detto, potenziando l’impianto elettrico già esistente – progettato e costruito dall’Ente portuale -, ma si può benissimo decidere il contrario, basta dirlo, basta essere chiari.

Se poi, come si apprende, le risorse per elettrificare le banchine sono già state ottenute, vorrà dire che a breve vedremo appaltati i lavori, risparmiandoci di dover intervenire in futuro sullo stesso argomento. Coltiviamo la speranza che, le risorse economiche – il cui ammontare non è dato sapere – siano indirizzate all’elettrificazione non solo delle banchine destinate al traffico industriale ma anche a quello mercantile e passeggeri. 

Brindisi 8 settembre 2021 

 

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