In risposta al consigliere Gianluca Quarta, si precisa che il Comune di Brindisi eroga, con puntualità, dal primo giorno di scuola, il Servizio di integrazione scolastica attribuendo agli utenti il massimo delle ore previste (18 ore settimanali per disabili gravi e 9 per disabili lievi) tramite una platea di educatori qualificati ad personam.

Allo stato, il livello del servizio erogato, per quantità/qualità delle prestazioni offerte, è il massimo, ed è superiore a qualunque altro nell’intero territorio salentino.

Oltre a ciò, quando possibile, nell’interesse dei bambini con disabilità  per sopperire alle carenze degli istituti scolastici, mette a disposizione (in deroga) a supporto del Personale ATA, titolare della funzione, alcuni OSS, ove gli utenti in base alla diagnosi abbiano, manifestamente necessità esclusiva di assistenza fisica, in alternativa all’impiego del personale educativo. 

Nel caso, a cui fa riferimento il consigliere Quarta, gli utenti sono già serviti dal primo giorno di scuola, con il massimo delle ore possibili, dal Servizio di Assistenza Educativa Specialistica di competenza.

Per legge, è di competenza della scuola, da ultimo ai sensi dell’art.3, lett. C, del D Lgs. 96/2019, ed, in particolare, del personale ATA, l’assistenza di base, che consta, ad esempio dell’accoglienza, dell’ausilio nell’uso dei servizi igienici, del cambio pannolini, e dell’ausilio nella somministrazione pasti.

Ciò nonostante la scuola, non in grado di adempiere all’assistenza di base prevista per legge, chiede una figura aggiuntiva di OSS che sopperisca alle sue carenze organizzative  e si sostituisca al personale ATA. 

Quindi non c’è alcun obbligo (o dovere) non adempiuto da parte del Comune, che ha puntualmente attivato il servizio di spettanza ma, semmai, solo della scuola.