U I L M Brindisi:Sicurezza sul lavoro, fare qualcosa prima e non piangere dopo
Mentre sui mass media moltissimi si stringono al dolore che affligge le famiglie di chi non torna più a casa perché caduto sul lavoro, duole constatare che si fa poco o nulla per evitare sia le stragi che quotidianamente popolano i bollettini delle morti bianche, ma soprattutto le migliaia di infortuni che non fanno notizia e che però lasciano danni permanenti a migliaia di lavoratrici e lavoratori.
Vanno benissimo i lutti cittadini e le bandiere a mezz’asta, vanno bene anche i messaggi di cordoglio per far sentire la propria vicinanza alle famiglie, che ovviamente in quel momento non badano tanto ai formalismi, ma sarebbe opportuno che ci mobilitassimo tutti per far qualcosa prima che accadano gli infortuni non dopo, in quanto è troppo tardi.
La Uil Nazionale ha intrapreso una campagna Nazionale denominata “#ZEROMORTISULLAVORO”, come obbiettivo che deve coinvolgere tutti e che sicuramente pubblicamente non troverà mai un testimone contrario, ma come Uilm Brindisi abbiamo constatato che la sede dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro di Brindisi processa le pratiche con un ritardo impressionante, senza comprenderne i motivi.
Nonostante puntuali segnalazioni fatte ai primi del mese di Luglio 2021 e poi sollecitate per ben due volte ad oggi alcuna ispezione è stata effettuata, sarebbe opportuno comprenderne i motivi.
Il caso di specie riguarda una segnalazione fatta dalla Uilm di Brindisi per la ditta Montel srl di San Pancrazio Salentino, che effettua manutenzioni in appalto all’Enel Distribuzione dove i dipendenti sono costretti a lavorare quando va bene 10 ore al giorno con una retribuzione, spesso sottoqualificata, di 8 ore, non esistendo alcuna obliteratrice che ne attesti l’effettiva presenza sui cantieri sparsi tra le province di Lecce e di Brindisi, nonostante i solleciti sindacali il datore di lavoro procede tranquillo nella omissione sia retributiva e quindi anche contributiva, ma il dato che risulta raccapricciante è che sia per legge sia per Contratto Nazionale risultano dei limiti oltre il quale i dipendenti non possono operare proprio al fine di evitare l’alienazione dal lavoro che può produrre stanchezza e quindi una più alta propensione all’infortunio.
In questo caso specifico abbiamo uno stratosferico arricchimento indebito del datore di Lavoro che vede risparmiare 2 ore al giorno per gli oltre 60 dipendenti ed un rischio costante di infortunio.
Basta quindi autoproclamarsi difensori delle regole sul lavoro quando poi si fa poco o nulla per evitare che il bollettino degli infortuni mieta quotidianamente vittime quando spetta tutti gli operatori individuare le possibilità che ne evitino le varie casistiche.
Alfio Zaurito
Segr. Gen. Uilm Brindisi