Accanto all’azione ispettiva, è urgente rendere operative le sezioni territoriali della Rete del Lavoro agricolo di Qualità per incrociare domanda e offerta di lavoro”
Dopo la diffusione dei risultati dell’operazione anticaporalato condotta in provincia di Lecce, interviene il Segretario generale della Uila di Lecce (categoria dei lavoratori agroalimentari), Mauro Fioretti, che così commenta:
“I dati resi noti dall’operazione della task force coordinata dall’Ispettorato del Lavoro di Lecce, nell’ambito del progetto ‘Supreme’, portano alla luce delle situazioni sconcertanti, soprattutto rispetto ai numeri prospettati. Si parla, infatti, di 52 aziende che hanno commesso irregolarità in materia di regolamentazione del rapporto di lavoro, su 86 rilevate. I verbali riportano 132 posizioni lavorative non regolari su 418 lavoratori controllati, una percentuale di irregolarità pari quasi al 30%. Sono dati che parlano da soli. Come Uila Lecce, esprimiamo grande preoccupazione, ringraziando al contempo l’Ispettorato territoriale del Lavoro e tutti gli organi ispettivi che hanno contribuito a rilevare queste irregolarità che devono essere perseguite e punite in maniera severa. Siamo ancor di più preoccupati perché, in alcuni casi, si parla di situazioni che riguardano anche lavoratori minorenni. Accanto all’azione repressiva che ha portato a risultati importanti, anche grazie alla legge 199, è necessario dare gambe all’altra parte della legge, rendendo realmente operative le sezioni territoriali della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità che sono attualmente dormienti, affinché, anche mediante la collaborazione degli enti bilaterali, si riesca a far incrociare la domanda con l’offerta di lavoro. Solo così si potrà dare una risposta al fenomeno del caporalato. Se accanto all’opera, sicuramente meritoria, di carattere ispettivo si accompagna l’azione propositiva delle parti sociali, si potrà veramente cercare di regolamentare la gestione del mercato del lavoro in maniera virtuosa”.