“Ieri abbiamo fatto una prima ricognizione sulla figura dell’infermiere di emergenza territoriale e sulla riorganizzazione della rete del 118 pugliese. Attendiamo i dati richiesti alle centrali operative per poter procedere con un nuovo tavolo insieme all’assessorato alla sanità”. Così il consigliere del M5S Marco Galante in seguito alle audizioni, da lui richieste, che si sono tenute in III Commissione Sanità.
“Audizioni – dichiara Galante – che ho richiesto dopo aver assistito alla presentazione dell’indagine conoscitiva sulla figura dell’infermiere presente nel SET 118 della regione Puglia condotta da SIIET (Società Italiana degli infermieri in Emergenza territoriale) che ho avuto modo di ringraziare anche ieri per il lavoro svolto. Grazie al dottor Paolo Mariani e ai direttori delle centrali operative provinciali abbiamo avuto un primo quadro d’insieme sulla situazione del 118 in Puglia, che continueremo ad analizzare quando avremo i dati di ogni centrale operativa sui protocolli e sulle procedure utilizzate e sull’effettivo rispetto delle convenzioni stipulate sui territori tra Regione Puglia e associazioni per l’affidamento delle postazioni del 118. La delibera regionale 1933/2016 stabilisce che non debbano più esserci postazioni VICTOR con la sola presenza di soccorritori, ma solo postazioni INDIA con a bordo infermieri e soccorritori. Dalle audizioni è emerso che la delibera non viene applicata in maniera uniforme su tutto il territorio regionale e se questo dovesse emergere anche dai report che saranno inviati alla commissione bisogna immediatamente intervenire, perché per far funzionare il sistema è necessario che ogni mezzo del SET 118 regionale abbia a bordo un infermiere qualificato. Dalle audizioni è emersa la necessità di migliorare l’offerta formativa creando master o corsi di formazione specifica per la figura dell’infermiere di emergenza territoriale. Serve omogeneità delle procedure e dei compiti che gli infermieri del 118 sono chiamati a svolgere, al momento differenti per ogni provincia e rendere operativa la norma del 1992 che prevede che il personale infermieristico professionale, nello svolgimento del servizio di emergenza, possa essere autorizzato a praticare iniezioni per via endovenosa e fleboclisi e manovre per salvaguardare le funzioni vitali, previste dai protocolli decisi dal medico responsabile del servizio. Una disposizione che da anni in Puglia non viene attuata, ma migliorerebbe la tempestività delle cure, vista anche la carenza attuale di medici. Abbiamo fatto una prima analisi che continueremo una volta avuti tutti i dati richiesti, con un nuovo tavolo assieme al’assessore Lopalco e agli OPI provinciali. Dobbiamo lavorare in sinergia per la riorganizzazione del 118 regionale, in modo da garantire ai cittadini una migliore appropriatezza delle cure”.