Mesagne aderisce a “Re.a.dy”, rete degli enti locali per i diritti civili
Il Consiglio comunale approva all’unanimità di presenti la carta d’intenti per promuovere la cultura del rispetto, contro ogni forma di discriminazione
La città di Mesagne aderisce a “Re.a.dy”, la Rete italiana delle regioni, province autonome ed enti locali per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere.
Per spiegare le ragioni della scelta di partecipazione all’iniziativa nazionale, nei giorni scorsi – presso la Sede Municipale – è stata organizzata una conferenza stampa. Sono intervenuti: il sindaco Antonio Matarrelli; il consulente comunale alle Pari Opportunità, Antonio Calabrese; il presidente della Commissione Pari Opportunità, per le Politiche di genere e i Diritti civili della città di Mesagne, Anna Rita Pinto. “La nostra adesione si fonda sulla volontà di tenere alta l’attenzione sui rischi di discriminazione legati al sesso, alla disabilità, all’origine etnica, all’orientamento religioso e all’età, nel rispetto dei diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione italiana e dal diritto comunitario e internazionale”, ha dichiarato nell’occasione il primo cittadino.
Nel corso del Consiglio comunale che si è tenuto nel pomeriggio di oggi, (venerdì 19 novembre), è stata approvata all’unanimità la carta d’intenti con cui Mesagne recepisce gli impegni ideali che scaturiscono dalla condivisione del documento. “Siamo pronti ad accogliere le buone prassi che vengono indicate, a partire dall’impegno a promuovere momenti di dialogo con la società civile e con le realtà dell’associazionismo locale”, ha spiegato Vincenzo Sicilia, consigliere comunale alle Politiche Giovanili, che durante la seduta consiliare ha relazionato sull’argomento. Sono intanto 230 gli enti locali partecipano a “Re.a.dy”, tra questi si annoverano numerose regioni inclusa la Puglia. “La città di Mesagne è il primo comune in provincia di Brindisi ad adottare uno strumento attraverso il quale si intende contribuire alla miglioramento di un clima sociale di rispetto e di confronto libero da pregiudizi”, ha concluso il consulente Calabrese.