Rispettare  l’ altro, soprattutto i più deboli, chi soffre, chi ha anche bisogno di una parola  dolce o di incoraggiamento, con i fatti. 

Così  si rende una società migliore, con la  consapevolezza  che  questa è la strada virtuosa   da seguire, ma coinvolgendo tutti, nessuno escluso.

Dicevamo, con i fatti, e qui c’è da fare  ancora molto,  per evitare che certi incresciosi episodi  accadano,   anche in luoghi  e uffici pubblici  dove  la    troppa  tecnicità  e burocrazia dovrebbe lasciare maggiore spazio al  buon senso  e alle buone azioni .

Un’ episodio, accaduto  nei  giorni scorsi  a Brindisi  e denunciato da una mamma di un soggetto autistico, dovrebbe far riflettere tutti, anche chi, come nel caso specifico, ricopre   ruoli pubblici importanti, di fondamentale importanza per la vita, le esigenze dei cittadini e delle famiglie . Noi  lo segnaliamo e denunciamo, non per far polemica  ( noi, come sempre, siamo sempre disponibili per ogni eventuale replica  o puntualizzazione), ma per dare  un umile contributo, appunto, ad una maggiore sensibilità  e  sensibilizzazione verso problematiche  che appartengono ad ognuno di noi .

A   proposito  di soggetti  autistici ( purtroppo, una grave  patologia  che  colpisce diverse fasce  d’ età),  l ‘ Associazione    Il  Bene  che   Ti  Voglio, da diversi  anni presente  sul territorio brindisino ( e non solo),  supportata  dalla  Confesercenti  Brindisi     e le varie  amministrazioni  locali,  ha promosso  nei mesi scorsi   il progetto  CITTA’  SMART  IN BLU  .

Una  grande  e significativa  campagna e opera di sensibilizzazione, promossa   in prima   linea  dalle famiglie di  bambini, ragazzi e soggetti  autistici,  proprio  per far capire  ulteriormente le  enormi difficoltà che attraversano quotidianamente    queste  famiglie, quindi    far conoscere  ulteriormente tutte le iniziative  da mettere in campo    per  sostenerle  .

 Un progetto   che   ha  visto diversi protocolli di intesa  con   le  amministrazioni locali del territorio brindisino   e i rappresentanti  di Confesercenti, ma  che ancora tanta strada da  percorrere.   Un progetto , intanto, partito  con   un pass di cortesia  “,  da  utilizzare   presso  le attività commerciali che hanno aderito  ma anche  presso gli uffici pubblici,   per agevolare   le famiglie che  portano con sé i propri figli   o parenti  autistici .

Non  un favore, ma, appunto, una  forma di gentilezza, cortesia, verso chi soffre.  E  la  premessa per addentrarci  nell’ episodio , denunciato soprattutto  sui social, che dovrebbe far riflettere  e, soprattutto, agire .  Un episodio   non tollerabile,  di cui  si attendono  le dovute scuse,   per non sbagliare più, per comportarsi nel migliore dei modi, di fronte a  situazioni   difficili,  in un certo senso  impreviste . 

Queste  le  affermazioni, in sintesi,  di  una mamma  non polemica, ma arrabbiata, delusa,  e  portatrice  di  istanze, problematiche  che devono essere maggiormente supportate, anche e soprattutto  in ambito istituzionale  .  E’ accaduto un episodio abbastanza grave presso le Poste Italiane di Brindisi e nello specifico nella sede del Rione Paradiso. Mio marito, con mio figlio disabile si è recato presso la struttura suddetta e dopo aver ricevuto da parte di tutti quelli che attendevano il proprio turno il beneficio di poter passare avanti capendo benissimo la situazione, la dipendente allo sportello faceva notare a mio marito che senza il numero del proprio turno non poteva effettuare nessuna operazione. Mio marito, a sua volta e con gentilezza le ha fatto notare che era in compagnia del proprio figlio disabile e che male sopporta l’attesa come tutti i ragazzi autistici. La bella signora, la s piccola è d’ obbligo, non ha voluto sentire ragione e continuava  a pretendere di vedere il numero del proprio turno. Forse dobbiamo insegnare a questa persona un po’ di senso civico e morale, forse dobbiamo renderla partecipe del nostro Progetto CITTA’ SMART IN BLU , farle capire che oggi ha dimostrato tutta la sua incapacità di amore verso i più deboli. In ogni caso sarà mia premura venire presso la struttura dove presta il servizio e consegnarle il “Pass di Cortesia” da apporre magari proprio di fronte alla sua postazione, giusto per ricordarle di non avere più comportamenti scorretti.  Le auguro di passare un sereno Anno nuovo.

Una  vicenda  che non  avrebbe bisogno di ulteriore commento,    noi saremo sempre al fianco dei più deboli, delle famiglie in difficoltà, combattendo  l’ inutile e dannosa  burocrazia, ogni forma , in generale, di arroganza, superficialità, ignoranza, sottovalutazione .

BUON   ANNO A  TUTTI, SOPRATTUTTO  AI BISOGNOSI, A CHI DEVE ESSERE AIUTATO