Sul persistente guasto della Pet-Tac all’Ospedale Perrino di Brindisi non ci più sono giustificazioni che tengano, a conferma di una sciatteria gestionale che caratterizza la sanità pugliese e in particolare quella brindisina; uno stato di cose che si riverbera, negativamente, su pazienti oncologici provenienti dalle province di Brindisi, di Taranto e di Lecce, penalizzati sia a causa della malattia sia per un servizio pubblico di cui, come Fnp Cisl, abbiamo sempre additato l’insufficienza e la inappropriatezza.

  Ci sono esami diagnostici di particolare importanza che non possono essere rimandati a cuor leggero, né come sindacato condivideremo mai il principio che la sanità privata possa diventare una sorta di via di fuga a fronte di inadempienze del servizio di sanità pubblica che, invece, la Costituzione sancisce come diritto fondamentale e principio di universalità, uguaglianza ed equità per tutti i cittadini.

Nel nostro territorio c’è un bisogno estremo di salute e va scongiurato il rischio osservato sempre più spesso, cioè di persone, soprattutto nelle fasce deboli socialmente e gli anziani in particolare, che smettono di curarsi nonostante ne abbiano necessità, per mancanza di risorse o come nel caso della Pet-Tac, per assenza di alternative a guasti tecnici che tali rimangono per tempi tanto indefiniti quanto inaccettabili.

Guasti come quelli della Pet-Tac evocano, infine ed in maniera lampante, l’odioso fenomeno delle Liste d’attesa che, nel comune sentire, continuano ad essere percepite come una gratuita penalizzazione causata da una politica fortemente distante dai bisogni reali dei cittadini, in particolare delle persone con elevata fragilità.