Dopo il primo scippo alle famiglie e ai bambini del Sud, il governo Draghi rilancia e raddoppia: il secondo bando del Pnrr sugli asili nido da 3 miliardi introduce nuovi criteri che di fatto favoriranno ancora di più i ricchi Comuni del Nord a scapito di quelli del Mezzogiorno. Ricordo che tali misure sono finanziate con le risorse europee del Recovery, le quali dovrebbero essere utilizzate per ridurre la forbice tra Nord e Sud.

Qui invece non si fa altro che ampliarla. Costruire nuovi asili dovrebbe servire a combattere lo spopolamento e la disoccupazione femminile, e dunque a promuovere natalità e servizi per conciliare vita e lavoro. Il governo Draghi che fa? Prende una elaborazione Istat, che prevede che entro il 2035 il Sud vedrà diminuire il numero dei bambini di 50mila unità mentre al Nord crescerà, e la utilizza per aumentare la quota dei fondi destinati ai Comuni settentrionali. In sostanza, anziché contrastare la ‘previsione’ di spopolamento del Mezzogiorno, il governo prende per assodato tale spopolamento e in più lo alimenta scippando risorse alle amministrazioni meridionali. Ma non finisce qui: se l’obiettivo concordato dall’Ue è di fare in modo che i servizi per la prima infanzia coprano almeno il 33% della popolazione di riferimento, l’Italia va oltre e nel bando inserisce una percentuale del 43,9%. Ambizioso, direte voi. In realtà, così facendo il governo consente l’accesso al bando di 5 regioni, chiaramente non del Sud, dove la quota di asili è già al di sopra dell’obiettivo Ue. È ormai chiaro che con il Pnrr sta succedendo quello che avevamo denunciato fin dall’inizio, ossia che il piano di rilancio sarà portato avanti sulla pelle dei cittadini e delle cittadine (oltre che dei bambini) del Mezzogiorno. Ho già presentato una interrogazione alla Commissione europea sul primo bando. Lo farò anche in questo caso, perché al Parlamento Ue abbiamo votato un regolamento sul Pnrr che parla chiaro: i fondi devono servire a ‘rimuovere gli squilibri economici e sociali’. Il contrario di quello che sta facendo il cosiddetto governo dei migliori”. Lo dice l’eurodeputata dei Greens, Rosa D’Amato.