L’olio extravergine di oliva pugliese di qualità potrà beneficiare del ‘Pegno rotativo’. Lo strumento di accesso al credito per le imprese agricole ha già permesso di immettere oltre 30 milioni di euro di liquidità nel comparto vitivinicolo nazionale, senza alcun onere per le casse dello Stato. Introdotto al Dl Cura Italia, grazie ad un emendamento del MoVimento 5 Stelle, è divenuto poi operativo nel febbraio 2021 con l’attivazione sul SIAN, il portale informatico del Ministero delle Politiche Agricole. Il ‘Pegno rotativo’ è uno strumento tecnico gradito dalle banche in quanto si può ritenere il credito garantito ai fini delle regole di Basilea e, quindi, possono essere accordate delle condizioni migliori, a fronte di un prodotto che non viene sottratto alle disponibilità dell’impresa, la quale può lavorare con tranquillità, senza l’assillo di risultare inadempiente.

“Si tratta di un’opportunità importante e concreta per poter dare liquidità alle imprese olivicole-olearie, soprattutto in questo periodo in cui si registra un forte aumento dei costi energetici e di produzione – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate che avviò il ‘Progetto Credito’ quando ricopriva il ruolo di sottosegretario al Mipaaf – Dopo i 38 vini di qualità pugliesi, ora anche le sei indicazioni geografiche dell’olio extravergine d’oliva della nostra regione potranno accedere a questo beneficio. Si tratta delle DOC Olio Dauno, Collina di Brindisi, Terra di Bari, Terre d’Otranto e Terre Tarantine nonché della IGP Olio di Puglia”.

In futuro, non è escluso che il ‘Pegno rotativo’ possa essere allargato anche ai prodotti non a denominazione. “Stiamo infatti sperimentando l’applicabilità dei requisiti per concedere questo strumento di accesso al credito anche olii e vini comuni, oltre che ai cereali – prosegue L’Abbate (M5S) – è necessario risolvere le questioni legate a prezzi e registri, entrambi utili per dare certezza economica e fattiva alla garanzia. Per i prezzi, si potrebbe ad esempio far riferimento alla Borsa Merci Telematica Italiana che si è già occupata della promozione di finanziamenti per lo stoccaggio e la commercializzazione dell’olio da parte delle Op e Aop (Organizzazioni di produttori). Per i registri, abbiamo già ‘Frantoio Italia’ e ‘Cantine Italia’ mentre attendiamo che venga avviato ‘Granaio Italia’. Il tutto – conclude il deputato 5 Stelle – senza contributi pubblici, tenendo fermo il principio che l’agricoltura chiede unicamente prodotti di finanziamento moderni e adeguati alle proprie esigenze, al pari degli altri settori dell’economia”.