BANDO MENSE OSPEDALIERE, LETTERA DI FDI AD EMILIANO PER EVITARE CARNEFICINA SOCIALE
Con il bando per le mense ospedaliere ci avviamo ad una vera e propria macelleria sociale in termini occupazionali e di tipologia di offerta del servizio. Per questo Fratelli d’Italia ha inviato una lettera al presidente Michele Emiliano affinché intervenga in autotutela per revocarlo.
Questo per quattro ordini di motivi:
1. non vengono salvaguardati i livelli occupazionali: non si conosce il numero di persone che dovranno lavorare né il loro costo; tutto è rimandato in esecuzione del contratto.
2. ci sono già centri cottura che preparano e forniscono pasti per degenti ma con questo bando ne vengono valorizzati solo 6. Ciascuna azienda che intenderà partecipare al bando, potrà scegliere fino a un massimo di 4 centri. Chi non avesse già un centro cottura, potrà -per partecipare al bando- provvedere a predisporne e dimostrare di poterlo realizzare ed adeguarsi entro 90 giorni (impossibile anche solo pensarci).
3. Che fine faranno i centri oggi già presenti ed utilizzati, patrimonio Asl? Rischierebbero, da domani, di essere abitacolo di ratti ed il patrimonio pubblico che rappresentano si trasformerebbe in danno erariale.
4. Tenendo conto dell’aumento di costi e prezzi delle materie prime alimenti ma anche delle utenze, non è chiaro come si possa pensare di partire da una base d’asta inferiore a quella precedente.
Tutto questo va ad aggiungersi alla riduzione di ore per il personale che, in queste ore, sta giustamente manifestando con le sigle sindacali di riferimento perché si eviti questa vera e propria carneficina. Abbiamo sentito dire che un intervento come il nostro sarebbe “ingerenza della politica”. Niente di più falso: proprio per volontà del presidente Emiliano, nel 2019, questo provvedimento è stato avocato all’ufficio di presidenza che, a sua volta, ha impartito le direttive ad Innovapuglia per bandire una gara. Quindi lo stesso ufficio di presidenza pu? intervenire in autotutela per salvaguardare livelli occupazionali, evitare depauperamento del patrimonio pubblico e permettere a tutte le ditte di partecipare nel miglior modo possibile e offerta dei pasti a norma ai degenti.
Inutile sottolineare l’incoerenza della sinistra che, da sempre a braccetto con sindacati e avversa al concetto di privato, oggi lascia indietro i lavoratori. Oltre a registrare un assordante silenzio del presidente Emiliano, come già accaduto quando denunciavamo le ombre che circondavano l’ospedale in Fiera del Levante e che oggi invece dovrebbero portarlo ad un ascolto interessato verso le nostre sollecitazioni. D’altronde non parliamo di strumentalizzazioni politiche, se consideriamo che il nostro grido di allarme è condiviso anche dal Pd e dal M5S che, come tutti sanno, siedono dalla sua parte e non dalla nostra.
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