Feste patronali ferme da due anni: in qualità di associazioni di categoria della Puglia legate al mondo delle tradizioni e della devozione popolare era stata presentata una formale istanza al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, al presidente della Conferenza Episcopale Pugliese S.E. Mons. Donato Negro e al direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia Aldo Patruno, per la costituzione di un tavolo tecnico.

Con soddisfazione, ieri mattina, Graziano Cennamo (Presidente di PugliArmonica APS), Benedetto Grillo (Presidente dell’Associazione Nazionale Bande da Giro), Giuseppe Truppa (Delegato Regionale Associazione Pirotecnica) e Vito Maraschio (Presidente dell’Associazione Luminaristi Pugliesi) hanno partecipato al tavolo tecnico istituito dalla Regione Puglia, al quale erano presenti Aldo Patruno, direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Claudio Stefanazzi, capo di gabinetto di presidenza,  Claudia Sergio, dirigente del Teatro Pubblico Pugliese e altri responsabili regionali ai quali è stato riportato tutto il rammarico e disagio per le categorie legate alla tradizione che a oggi non hanno alcuna risposta sulla ripartenza delle  feste patronali, nonostante la graduale abolizione delle restrizioni determinate dall’epidemia da COVID-19 con la riapertura di tutte le attività: i lavori pubblici, le scuole di ogni ordine e grado, i cinema e i teatri, stadi e persino discoteche.

In un clima sereno e costruttivo, i rappresentanti hanno ricordato che le precedenti restrizioni imposte dall’emergenza hanno soppresso tutte quelle forme di aggregazione sociale, tra cui le feste popolari e le manifestazioni religiose, per cui tutte le attività culturali ed economiche ad esse strettamente legate sono praticamente ferme da ottobre 2019, evidenziando altresì che, già dal 2020, è in vigore un protocollo – richiesto al Ministero dell’interno dalla stessa C.E.I. – che riapre alle feste patronali e relative processioni.

Inoltre, con il protocollo dell’11 giugno 2020: “Applicazione delle misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Esigenze determinate dall’esercizio del
diritto alla libertà di culto. Modalità di svolgimento delle processioni religiose” e il relativo emendamento 2.1500/20 al ddl. 2488 , che è stato approvato lo scorso 10 febbraio 2022  durante i lavori al Senato, che disciplina e consente ufficialmente lo “svolgimento delle feste popolari e delle manifestazioni culturali di notevole interesse anche quando si svolgono in modalità itinerante e in forma dinamica” si ritiene sia fondamentale e urgente un confronto costruttivo con la C.E.P. per permettere di far tornare al lavoro e dare continuità a tutte quelle attività lavorative, culturali ed economiche legate alle feste popolari e alle manifestazioni religiose e poter cosi pianificare una ripartenza, a maggior ragione oggi che, dopo oltre due anni abbiamo il dovere di ridare dignità ai lavoratori di questo indotto – messo in pericolo dalla crisi di settore – quanto la continuità stessa delle tradizioni della nostra terra e di buona parte della nostra memoria collettiva.

Il mondo delle tradizioni e della devozione popolare è indissolubilmente legato ai momenti e alle celebrazioni religiose; pertanto è fondamentale sin da subito far ripartire l’attività dei tanti volontari che compongono i comitati feste e che rendono possibile la realizzazione delle feste e degli eventi legati alla tradizione popolare. Continuare ad attendere servirà a ben poco, infatti, è noto che l’organizzazione di eventi di sorta non sia riducibile a pochi giorni. È necessario oggi adottare criteri e decisioni più miti e consapevoli che a questi appuntamenti è legata la sopravvivenza di intere categorie di lavoratori e secoli di storia del nostro patrimonio culturale immateriale.

La Regione Puglia ha promesso attenzione al tema e un immediato tavolo tecnico al completo per cercare in ogni maniera di ridare un segno tangibile di normalità e speranza ai nostri territori e alle nostre attività artistico/culturali.