L’angiografo biplano dell’Ospedale Perrino di Brindisi è ancora una volta fuori uso, la terza in pochi giorni. Il Reparto di Cardiologia interventistica dell’Ospedale Perrino in difficoltà, anche oggi l’angiografo biplano, una delle apparecchiature radiologiche più importanti per l’esame delle arterie, è fuori uso.
“La frequenza con la quale questa strumentazione va in tilt è davvero preoccupante- dice il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Brindisi- Un paziente infartuato che arriva nel nostro presidio ospedaliero, pur stabilizzato, non può essere sottoposto a trattamenti salvavita. Questo vuol dire che per ricevere l’assistenza adeguata deve essere trasferito, necessariamente, all’Ospedale Vito Fazzi di Lecce. In questo modo, tuttavia, si perde tempo prezioso rischiando di compromettere le chance di sopravvivenza dell’assistito”. L’angiografia è, infatti, un esame radiologico fondamentale che attraverso l’acquisizione di immagini delle arterie consente di fare una diagnosi sullo stato di salute del sistema vascolare e intervenire tempestivamente. “La cosa grave è che l’angiografo è stato attivato qualche mese fa- sottolinea il dott. Oliva- nonostante questo continua ad arrestarsi anche durante la procedura. Inoltre abbiamo anche un apparecchio simile collocato al quarto piano dell’ospedale ad uso esclusivo dei cardiologi. E’ vecchio di 12 anni ma, al momento, anche quello non funziona. Due anni fa ne è stato acquistato un altro ma non è mai stato montato nonostante le ripetute richieste del direttore del Reparto di Cardiologia, dott. Gianfranco Ignone. Nelle more si potrebbe provvedere alla riparazione del vecchio angiografo da utilizzare in casi di emergenza. Così come sta accadendo in questi giorni. Non sono 100mila euro che valgono la vita di una persona. Ogni minuto è prezioso quando un paziente si trova in queste condizioni”. In questi giorni si sono insediati i nuovi vertici della Asl di Brindisi, l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Brindisi ritengono quanto mai urgente un confronto con i nuovi direttori, soprattutto alla luce delle tante criticità che affliggono gli ospedali della provincia a partire da quello del Perrino. “I tempi della salute mal si conciliano con quelli della burocrazia- conclude il dott. Oliva- Sarebbe opportuno avere quanto prima un confronto diretto con il nuovo direttore generale. L’Ordine dei Medici non si è mai sottratto alle soluzioni ed è pronto a collaborare”.