Il gruppo dirigente UIL, la Segreteria confederale in uno con il Segretario generale Licchello si sono riuniti per discutere ed approfondire i temi riguardanti la grave emergenza economica e la crisi sociale/occupazionale che da molti, troppi anni, affligge la comunità brindisina e l’intera provincia.
Una situazione difficile che in occasione della manifestazione della categoria dei metalmeccanici della scorsa settimana ha provocato incomprensioni e dichiarazioni che hanno falsato il vero obiettivo per cui era stata organizzata. Le polemiche, le dichiarazioni, i comunicati stampa e sui social non ci appartengono e l’utilizzo dei social hanno contribuito ad alterare il dialogo fatto da accuse e improperi che rimandiamo al mittente. La storia della UIL di Brindisi è stata sempre caratterizzata dall’azione costruttiva esclusivamente finalizzata alla soluzione occupazionale di tutti i lavoratori della Tecnomessapia, della DEMA, della CMC, di Progetti Speciali e GSE individuando nell’Accordo Quadro di programma l’unico strumento utile a recuperare le crisi pendenti nel territorio, coinvolgendo le Istituzioni anche a livello regionale e nazionale. Finalmente riesumato lo scorso anno, ma da mesi bloccato.
Abbiamo chiesto altresì in tante occasioni chiesto all’Enel un progetto per il ricollocamento dei lavoratori in esubero nei servizi senza esito.
Un tragico fardello di difficoltà che non può più essere liquidato addossando colpe e responsabilità solo a singoli episodi, quanto piuttosto al collasso inarrestabile ed incontrollato di un intero sistema socio/produttivo, complesso ed articolato, composto da una miriade di attività collegate ed integrate tra di loro.
Oggi prendiamo atto che la Prefettura si fa carico di organizzare un tavolo Interistituzionale finalizzato, in grado di rilanciare il tessuto produttivo, commerciale e dei servizi del territorio provinciale.
Per superare la persistente fase di stallo che la UIL di Brindisi denuncia da anni, chiedendo e proponendo, invitando e sollecitando: l’interesse comune non é più indifferibile. Si rende ormai doveroso fare sistema. Siamo tutti chiamati responsabilmente a contribuire: Istituzioni pubbliche, Associazioni di rappresentanza private, parti sociali per quanto di loro competenza e ruolo. Un patrimonio di esperienze e capacità di cui la nostra città già dispone: politicamente, nei settori dell’imprenditoria, della conoscenza (Scuola e Università) per il superamento di un ciclo congiunturale così grave e penalizzante, ulteriormente aggravato dalla pandemia. Un cambio di passo fondamentale che ci permetterà di condividere idee, progettualità e percorsi da intraprendere.
L’unità sindacale si conferma un valore strategico per la progettazione e la ricostruzione del tessuto produttivo di tutto il territorio, non può essere strumento di divisione e capricci o ripicche.
CST UIL Brindisi