Giornata storica, quella odierna, per l’ospedale Perrino di Brindisi. La direzione sanitaria del presidio, dopo gli ultimi collaudi, ha firmato la autorizzazione definitiva all’utilizzo della nuova Rianimazione.
I locali, adesso agibili a tutti gli effetti, sono stati visitati questa mattina dal direttore generale della Asl, Giuseppe Pasqualone, accompagnato da Flavio Roseto, designato dalla Regione Puglia come nuovo direttore generale.
Ad accoglierli il direttore del reparto di Anestesia e Rianimazione, Massimo Calò e il direttore medico del Perrino, Antonio Trinchera. Sono intervenuti anche il presidente dell’Ordine dei Medici Arturo Oliva e la coordinatrice infermieristica Rosella Gentile, in rappresentanza di tutto il personale dell’Unità operativa che ha contribuito a questo risultato.
“Per il Perrino – ha detto Calò – si apre un capitolo all’insegna della maggiore funzionalità. La nuova ala della Rianimazione, nota come Area D3, si trova al quinto piano del nosocomio e si ricongiunge così all’altra ala, alla quale è contigua. Sino a ieri questa parte della Rianimazione era dislocata all’ottavo piano, insieme alla Neurochirurgia. I locali sono stati sottoposti ad una ristrutturazione completa, dagli impianti elettrici alla pavimentazione. Ospitano sette posti letto, ciascuno dei quali dotato delle apparecchiature cliniche più moderne, a cominciare dalle attrezzature pensili. Uno spazio apposito, con un ottavo letto, è poi dedicato all’isolamento, e servirà al ricovero di pazienti con patologie altamente infettive; si tratta di una novità rispetto al passato. Sono adesso 16, in tutto, i posti letto di cui la Rianimazione dispone. A questi se ne aggiungeranno altri 23, quando verranno completati i lavori di ampliamento del reparto, da poco iniziati, sempre sullo stesso piano. Gli 8 posti letto lasciati liberi all’ottavo piano torneranno alla Neurochirurgia”.
Prima delle postazioni singole, la nuova Rianimazione ospita una stanza, cui si accede tramite una porta scorrevole: si tratta di un’area di ‘bonifica’ riservata alle indispensabili operazioni di igiene e pre-trattamento cui il degente viene sottoposto prima di essere affidato alle cure dei medici. C’è anche una sala della accoglienza, riservata ai colloqui con i parenti dei ricoverati che decidano per la donazione degli organi del congiunto. Una stanza apposita è dedicata alla conservazione dei farmaci che vengono somministrati ogni giorno per le terapie.
“Alla vigilia del mio addio alla Asl di Brindisi – ha dichiarato il direttore generale Giuseppe Pasqualone – sono particolarmente soddisfatto di vedere ultimata questa ennesima realizzazione. Ci sono voluti purtroppo sette anni – ha continuato – a partire dal momento in cui la vecchia Rianimazione venne chiusa dopo una verifica dei Nas. Un periodo molto lungo, durante il quale abbiamo dovuto superare limiti oggettivi dell’edificio, ma grazie all’impegno di tutti oggi possiamo dire di avercela fatta”.
Roseto ha espresso “grande soddisfazione per un ulteriore tassello che si aggiunge ai tanti interventi essenziali realizzati e donerà valore all’ospedale più importante della provincia. Un risultato raggiunto grazie all’impegno di quanti hanno garantito il potenziamento di un servizio essenziale come la Rianimazione”.
“Posso dire con orgoglio – ha detto ancora Pasqualone – che durante l’emergenza Covid, che ha colto di sorpresa tutto il mondo, qui a Brindisi la sanità pubblica è stata gestita bene. Bisogna adesso riprendere a far funzionare a pieno regime la sanità cosiddetta ‘ordinaria’. E il primo nodo da affrontare sarà la carenza di personale. Gli investimenti in tecnologie di avanguardia come quelli inaugurati oggi servono a poco senza le necessarie risorse umane. È probabile che simili carenze ci affliggeranno ancora per qualche anno; ma vedo la Regione e le forze politiche sensibili a questo argomento. La Puglia negli ultimi anni ha fatto passi avanti su questa strada”.