Una poesia, quella di un padre che non c’è più, che amava la propria città,ma che, in vita, già ne coglieva gli aspetti negativi, i paradossi, tutte quelle problematiche tuttora irrisolte. Ma la Brindisi, sempre amata, nonostante tutto .
“ Brindisi mia, Brindisi bedda“, il titolo di una poesia , scritta negli anni 80, da Salvatore Greco, rispolverata qualche anno fa, nei cassetti,dopo la morte del padre, dalla figlia Raffaella, che ha contattato la nostra redazione per una pubblicazione che “ farebbe molto piacere alla mia mamma“.
Noi la pubblichiamo con enorme piacere, per ricordare soprattutto un nostro concittadino, per esaudire un desiderio , ma anche , per farla leggere, possibilmente, ai nostri rappresentanti istituzionali, locali – regionali – nazionali, che dovrebbero sempre tenere in mente le istanze, le problematiche dei cittadini, della comunità .
Perché sono , e saranno i brindisini, “ a fare la città“, attraverso, anche e soprattutto, le loro critiche costruttive, un “ amore immenso“, come quello di Salvatore Greco . “Questa poesia, per me , non è una semplice sequela di rime, ma una dedica d’amore alla mia città scritta dall’uomo che più di tutti mi ha insegnato ad amarla: mio padre“.- ci ha detto Raffaella.
Brindisi, una città piena di risorse, bellissima, ma alla ricerca, sempre, di se stessa ……
PREFAZIONE DI FERDINANDO COCCIOLO
di Raffaella Greco
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