E’ bastato leggere le dichiarazioni del sindaco Riccardo Rossi per avere conferma che non ci siamo mai sbagliati sul suo conto.


Ha avuto il coraggio di affermare, infatti, che l’esclusione di Brindisi dalla produzione di energia da fonti fossili “è assolutamente in linea con quanto previsto dalla transizione energetica” e questo rappresenta un vantaggio.
Adesso lo sfidiamo a recarsi nelle periferie di Brindisi, all’interno delle case dove non entra più un euro per effetto di una crisi economica senza precedenti. 

Venga a dire che lui è contento che non si realizzerà più un impianto a gas (e quindi sostanzialmente a zero emissioni). 
Venga a dire che il nostro futuro dovrà svolgersi nelle foreste urbane e nei chioschi (l’unica cosa che al momento si può realizzare) sulla litoranea. 
Venga a dire anche che per quattro anni ha pronunciato solo tanti dinieghi, tarpando le ali a chiunque aveva intenzione di investire nella nostra città. 
Venga a dire anche che mentre la gente della sua città adottiva muore di fame lui non ha rinunciato a raddoppiarsi lo stipendio.
Dica anche che non ha una sola idea per far nascere un posto di lavoro in un tempo che non sia lunghissimo e quindi compatibile con la fame della gente.
Sul comunicato stampa di oggi parla dello spostamento del deposito proposto da Edison proprio a Cerano. 
Ma Rossi sa quanti anni (se non decenni) occorrono per costruire un porto davanti alla centrale?
La realtà è che lui e i suoi fidi compagni di Brindisi Bene Comune e del PD questa città l’hanno distrutta, le hanno cancellato le speranze.
E’ proprio per tentare di invertire questa rotta (che porta direttamente nel disastro totale) che noi di LAW _ Brindisi a colori chiediamo a tutti di unirsi ad una mobilitazione generale finalizzata a mandare a casa Rossi ed i suoi.Associazione Lavoro Ambiente Welfare
Brindisi a Colori (Non dei Colori)