Concorso infermieri. M5S chiede audizione sull’assunzione dei 566 candidati risultati vincitori
Il capogruppo del M5S Marco Galante e il vicepresidente del Consiglio Regionale Cristian Casili chiedono l’audizione urgente in Commissione Sanità dell’assessore alla Sanità Rocco Palese, del Direttore del Dipartimento Salute Vito Montanaro, del presidente Emiliano, dell’OPI Bari e delle organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL comparto sanità pubblica in merito all’assunzione dei 566 infermieri risultati vincitori del concorso unico regionale, per titoli ed esami
“Stiamo seguendo la questione da settimane – spiegano i pentastellati – sollecitati anche da tanti infermieri che ci avevano scritto preoccupati per il loro futuro e per il blocco delle assunzioni. Da lunedì 14 marzo le Asl pugliesi, le Aziende ospedaliere universitarie Policlinico di Bari e Riuniti di Foggia, e gli IRCCS “Giovanni Paolo II” di Bari e “De Bellis” di Castellana Grotte, avrebbero dovuto avviare le procedure di reclutamento per i vincitori del ‘concorsone’ espletato dalla Asl Bari, nei limiti del fabbisogno espresso nel bando di concorso. Ad oggi però gli infermieri attendono la chiamata dalle ASL di prima scelta o di assegnazione, come da iniziali dichiarazioni di interesse da parte delle stesse Aziende Sanitarie Locali e delle Aziende Ospedaliere e nulla è accaduto nonostante il particolare momento storico contrassegnato da una evidente carenza di personale infermieristico. Gli OPI provinciali e i sindacati di categoria chiedono certezze sia per gli infermieri vincitori di concorso che per coloro che hanno maturato i requisiti per le stabilizzazioni”.
Nell’audizione si chiede di conoscere in particolare il numero di infermieri già titolari di rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato nelle ASL, Aziende Ospedaliere, I.R.C.C.S. della Regione Puglia ed il numero di infermieri, vincitori, che invece non risultano attualmente titolari di alcun rapporto con le aziende citate.
“Vogliamo capire – concludono – quali siano stati i criteri utilizzati in sede di attuazione degli strumenti di determinazione dell’indirizzo politico e, conseguentemente, come si sia arrivati alla scelta di privilegiare i vincitori già in servizio (a tempo determinato) presso le Asl, a potenziale danno dei vincitori che provengono da strutture sanitarie private o pubbliche di altre regioni”.