Come Movimento NO TAP/SNAM della Provincia di Brindisi avvertiamo la necessità di scrivere queste righe per fare chiarezza su una serie di dichiarazioni stravaganti apparse in questi giorni sui mezzi stampa nazionali e locali a proposito del raddoppio del gasdotto TAP. 

Lo facciamo con la speranza che più di qualcuno possa rinsavire e che possa evitare poi di fare inutile propaganda speculando sulla guerra tra Russia e Ucraina cavalcando impropriamente il tema del futuro energetico del nostro Paese in funzione dello smarcamento dalle forniture di gas dalla Russia. 

Fa strano però osservare che chi ha sostenuto il TAP, propagandando in maniera ingannevole che il TAP avrebbe emancipato l’Italia e l’Europa dalla fornitura del gas russo, non dica pure che di recente la Lukoil (più grande società petrolifera privata russa!) ha aumentato la quota azionaria di partecipazione nel consorzio che gestisce il giacimento di gas offshore di Shah Deniz in Azerbaijan dal quale il gas estratto, dal dicembre 2020, dopo Georgia e Turchia, viene anche consegnato in quantità tutt’altro che degni di nota in Europa tramite un sistema di gasdotti tra i quali il famoso TAP. 

Il tanto auspicato raddoppio della portata del gas di TAP, citato dal Presidente Draghi come soluzione alla crisi del gas per la guerra tra Russia e Ucraina e in risposta all’aumento speculativo fatto dalle utilities italiane sul caro bollette, era stato inserito inizialmente nella 5. PCI list, la lista dei progetti comuni europei prioritari nel finanziamento della Banca Europea degli Investimenti e della Banca Europea Ricerca e Sviluppo.  

Purtroppo nella riunione di dicembre 2021 della Commissione Energia del Parlamento Europeo il raddoppio TAP è stato escluso come è stato escluso anche il raddoppio di portata dell’interconnessione TAP/SNAM da Melendugno a Brindisi.  

Come mai??? 

Visto che la 5.PCI lista è l’ultima lista comprendente gasdotti, la risposta ufficiale è che dei 75 progetti di gasdotti presentati la UE doveva fare una valutazione tra le priorità e ha dato precedenza a Cipro e Malta nell’approvvigionamento del gas dato che non ne hanno mai avuto.  

Ci chiediamo (solo per assurdo): e perché la Sardegna ne è esclusa???? 

Così in Commissione ITRE, dalle 75 proposte di progetto, ne sono passate 30, tra cui 4 per l’Italia: il “Melita” (Gela – Malta), il “Poseidon” (da Israele e Cipro verso Otranto e collegato allo stesso il SGC, Southern Gas Corridor), il “Matagiola – Massafra” e il completamento della “Rete Adriatica SNAM” (da Sulmona a Minerbio). 

A una società come TAP, di cui SNAM ha il 20% delle quote e SNAM è per il 30% pubblica (cioè noi Stato italiano abbiamo il 7% di TAP), ma il resto è privato di azionisti che vogliono solo dividendi, cioè profitto, può interessare trasportare più gas se nessuno lo vuole?  

Infatti a giugno 2021 TAP aveva lanciato una indagine di manifestazione di interesse su chi, come “utilities” o rivenditori di gas, fosse interessato a un aumento dell’importazione di gas azero: secondo Standard & Poor’s – la società privata con base negli Stati Uniti che realizza ricerche finanziarie e analisi su titoli azionari e obbligazioni, fra le prime tre agenzie di rating (valutazione) al mondo – alla quale era stato affidato l’incarico di sondare il mercato, nessuno ha risposto a TAP. 

Da sottolineare che eravamo nel periodo prima dell’impennata speculativa dei prezzi del gas! 

La mancanza di interesse si giustificava con la diminuzione dell’uso del gas previsto in base agli accordi di Parigi e alla concorrenza delle rinnovabili. 

Oggi lo scenario è completamente cambiato con la crisi Ucraina e l’aumento di dieci volte del prezzo spot del gas da 13 €/MWh ai 200 €/MWh toccati giorni fa: chi sottoscriverebbe nuovi contratti ora a questi prezzi?  

Le dichiarazioni di Draghi e di TAP sono barzellette, sono false informazioni alle quali neanche gli stupidi possono crederci: invece queste dichiarazioni ci sono su tutti i giornali e sembra che passano per serie. 

Lo spot televisivo del nostro Presidente del Consiglio, Mario Draghi, allora… è stato solo una “marchetta” per giustificare l’opera inutile, costosa e dannosa di TAP, entrata in funzione un anno fa, o è stato conseguenza della foga strampalata per dare una risposta immediata al rischio di conseguenze energetiche in Italia a causa del conflitto tra Russia e Ucraina? 

Ma ancora più bizzarra è stata TAP che ha dichiarato, dopo la bocciatura in PCI list, che si finanzierà il raddoppio da sola, senza fondi UE: ma chi lo vuole il suo gas?  

Il raddoppio di TAP, che per ipotesi assurda potrà essere esecutivo tra almeno 4 anni, con contratti firmati oggi a prezzi spot 10 volte il valore reale, è pura follia.  

Perché allora la UE a dicembre ha escluso il raddoppio TAP dalla 5. PCI list? 

Evidentemente è perché non interessa a nessuno! 

Come se non bastasse a rendere ancora più chiaro il quadro sulla inutilità palese del tanto “contestato” gasdotto c’è anche il fatto che attualmente il costo di trasporto del gas di TAP è 7 volte superiore al costo dalle altre fonti di approvvigionamento… come scoperto dal nostro Movimento NO TAP/SNAM di Brindisi sul sito  https://entsog.eu/ e che aveva già dato la notizia attraverso comunicati stampa in tempi non sospetti. 

Ma TAP e SNAM devono ancora rispondere ai 400 abitanti della Contrada Torre Rossa di Tuturano per avergli tagliato la falda di San Paolo – come denunciato nel giugno 2020 dal nostro Movimento NO TAP/SNAM di Brindisi – che alimentava i pozzi di 100 famiglie. 

Il taglio della falda include anche il prosciugamento del Canale Li Siedi che alimenta il Parco Regionale del bosco di Tramazzone o bosco di Cerano come viene chiamato a Brindisi. 

La Regione Puglia stessa lo ha dichiarato come grave danno ambientale ma pare strano che la Magistratura di Brindisi non lo abbia ancora esaminato come reato, almeno non ne abbiamo notizia.  

Il gasdotto TAP, arrivato abbondantemente fuori tempo massimo, inutile era alla sua concezione, inutile era alla sua costruzione, inutile era all’entrata in funzione e ancora più inutile è adesso alla luce del conflitto russo-ucraino perché ha dimostrato ampiamente che non ha portato nessun elemento tangibile tale da giustificare la sua costruzione in funzione dell’emancipazione dal gas russo. 

Già in tempi di pace era inutile e figuriamoci ora con il conflitto se la Russia non dovesse più fornire gas all’Europa perché la capacità dell’attuale gasdotto è irrisoria per sostituire le quantità di gas fornite dalla Russia. 

Con l’aggravante della Lukoil (che ripetiamo… è la più grande società petrolifera privata russa!) nel consorzio che gestisce il giacimento di gas offshore di Shah Deniz in Azerbaijan che attraverso il TAP porta il gas in Europa la contraddizione diventa ancora più gigantesca di quanto lo era già prima per le ovvie ragioni facilmente intuibili.  

Con l’auspicio che questo comunicato possa servire ad aprire le menti di quanti oggi pendono ancora dalla propaganda ingannatrice di chi ancora sostiene le logiche delle multinazionali del fossile italiane che proprio in questo momento particolare, come sciacalli, stanno approfittando del conflitto tra Russia e Ucraina per aumentare a dismisura i propri profitti ed infilare a proprio tornaconto ulteriori opere energetiche anacronistiche e inutili.