All’alba dello sciopero, o non sciopero degli autotrasportatori, protesta sacrosanta, che sta già diffondendo ansie e paure, la Segreteria Nazionale della CONFAEL Industria e Metalmeccanici non può non sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sull’agire con razionalità e logicità.

Comprendiamo le motivazioni per cui alcune realtà vengono colpite più di altre dalle conseguenze che i conflitti internazionali stanno riversando sul nostro Paese, ma in un contesto storico come questo, fatto di guerra e corsa alle armi, sarebbe auspicabile che le forze politiche, il governo, tengano conto delle difficoltà economiche derivanti dal caro carburanti.

Mentre il Pil corre, se non si congelano momentaneamente accise ed Iva sui carburanti, sicuramente si scatenerà una lotta sociale, in cui i principali responsabili saranno proprio i nostri rappresentanti al Governo. 

In Italia, il costo della “materia prima” del carburante è uno dei più bassi in Europa, ma la penalizzazione del Fisco grava di circa il 55% sul costo finale.

Alla rilevazione risalente a lunedì 7 marzo sulla benzina l’accisa è pari a 72,8 centesimi e l’Iva 35,2 centesimi. Per il diesel, 61,7 di accisa e 32,9 di Iva al 22%.

Tali Tasse, utilizzate per finanziare campagna storiche, per cui non è mai stata espressa esplicitamente la durata, un’eventuale scadenza, dovrebbero essere messe da parte al fine di evitare pericolose ripercussioni su un popolo scosso da una pandemia prima e dall’ombra di un’incombente guerra ora, un popolo che ha bisogno di garanzie, certezze e di un Governo che mostri empatia e solidarietà.

La Segreteria Nazionale CONFAEL Industria e Metalmeccanici, invita a non distruggere l’Industria italiana, il volano della nostra economia, che con non poche difficoltà stiamo provando a ricostruire, naturalmente, incrementando il costo della vita dei cittadini e dei lavoratori con salari non adeguati, trovare un punto d’incontro, a questo punto, è un obbligo.