“Utilizzando strumentalmente il conflitto Ucraino, la strategia di emergenza energetica che il Governo Draghi vuole adottare si basa su gas, carbone e olio combustibile, invece di puntare su rinnovabili e riqualificazione energetica, in contrasto non solo con il buon senso ma anche con la recente modifica della Costituzione: torniamo indietro di decenni!”.
E’ il commento del deputato della commissione Attività Produttive Giovanni Vianello (Alt) primo firmatario degli emendamenti al DL sulle misure urgenti per la crisi in Ucraina e sottoscritti oltre che dai colleghi di “Alternativa” Corda, Cabras, anche dai deputati Sarli, Suriano, Benedetti, Ehm, (componente “ManifestA”) e Fioramonti (Facciamo Eco).”
“La sottoscrizione dei 6 emendamenti anche da parte di altre componenti politiche è per me un motivo di orgoglio e ringrazio i colleghi che non solo riconoscono il valore tecnico delle mie proposte emendative ma anche ne condividono gli intenti politici.”
Il decreto in ambito energetico e ambientale presenta diverse criticità totalmente ingiustificate – spiega Vianello – e un’impostazione di base completamente errata. Innanzitutto è gravissimo che per le centrali a carbone il governo pensi di mantenere solo i limiti europei di emissione nell’atmosfera e di derogare le norme nazionali, regionali, i piani della qualità dell’aria e le prescrizioni delle Autorizzazioni Integrate Ambientali rilasciate dagli enti competenti, ma anche le deroghe sulle regole sulla qualità dei combustibili, così come non si giustifica l’utilizzo di azioni che non solo porteranno ad un maggiore inquinamento da fonti fossili ma anche di scaricare i conseguenti maggiori costi sulle bollette dei cittadini già vessati dagli aumenti dell’ultimo anno.”
Inoltre è davvero preoccupante che il Governo aumenti l’utilizzo degli impianti a carbone e a olio combustibile indipendentemente dal livello di emergenza che si presenterà, scollegando quindi l’emergenza energetica alla discrezionalità di utilizzare le fonti fossili e inquinanti.
In aggiunta propongo che sulle misure che il MITE vorrà adottare ci sia un parere delle commissioni parlamentari competenti in materia che saranno inoltre informate dalle relazioni settimanali che Terna effettuerà sul programma di utilizzo degli impianti, mi sembra il minimo in una Repubblica Parlamentare.
“E mentre il governo continua a rincorrere il passato – conclude Vianello – anche in questa misura e in questo momento tragico internazionale, dovremmo accelerare sulla transizione ecologica per una maggiore indipendenza energetica che è impossibile se si prevede l’aumento di utilizzo del Carbone e del Gas. Per tanto con gli emendamenti propongo anche che l’Italia intraprendi in caso di emergenza energetica una via diversa, già indicata da moltissimi esperti e think tank come “Ecco”, attraverso la riduzione programmata dei consumi che devono in particolare prevedere la riduzione di un grado di riscaldamento negli usi civili, l’incentivazione della sostituzione delle caldaie a gas con pompe di calore, lo svolgimento di campagne di sensibilizzazione del risparmio nel settore elettrico, la soppressione degli sconti fiscali oggi garantiti ai consumi di gas per la mobilità, misure che da sole potrebbero portarci a risparmiare fino a 8,8 miliardi di mc annui di gas.”