Sin dall’inizio abbiamo incentrato il nostro mandato sui contenuti, rifuggendo dalla politica dei piagnistei.
Viviamo pertanto l’approvazione quasi unanime (ha votato contro solo Fratelli d’Italia) del nostro ordine del giorno sulla riconversione del polo energetico Enel come una tappa di un percorso che ci ha visti remare sempre nella direzione del migliore sviluppo possibile per Brindisi. Ci siamo spesi con la consapevolezza che, al netto delle legittime lamentazioni di circostanza, il Governo – anche grazie al lavoro dei rappresentanti locali in Parlamento – pone con attenzione l’orecchio su questo territorio. Sulla riqualificazione urbana, sulle opere portuali, sull’istituzione delle Zes, per fare degli esempi, il Governo ha dimostrato la sua vicinanza attraverso ingenti finanziamenti e strumenti normativi semplificativi degli iter. Davanti ad una proposta credibile che giunge dal territorio, confidiamo che ciò possa accadere anche in merito al futuro dei 270 ettari gestiti da Enel.
Abbiamo le idee chiare su quale debba essere il futuro – a medio ed a lungo termine – del polo energetico di Brindisi e siamo contenti che il Consiglio comunale abbia voluto abbracciare la nostra ambiziosa visione tesa a far dimenticare per sempre, senza strascichi di recriminazioni, l’era del carbone ai brindisini. Al sindaco e alla giunta abbiamo conferito il mandato di rappresentare ad Enel e alle istituzioni centrali quello che vorremmo si realizzasse. Non è il classico libro dei sogni, è un atto con cui si ridà dignità alla rappresentanza.
È un forte atto di indirizzo politico con cui si chiede la messa a valore delle potenzialità della città e delle infrastrutture esistenti, puntando sulle direttrici della logistica, dei traffici portuali, dell’agricoltura e dell’idrogeno. Attraverso l’estensione della Zes con l’inclusione del sito di Cerano, la deroga al Pptr che condiziona gli insediamenti entro i 300 metri dal mare, l’avvio delle zone franche doganali intercluse, il riutilizzo dei dome e della viabilità di servizio, Brindisi potrà ritornare strategica nei traffici portuali.
Da sempre abbiamo sostenuto che il porto è il fulcro dell’economia cittadina e la creazione di un polo logistico – in cui la banchina Enel e le altre zone doganali intercluse siano messe al servizio di nuovi traffici – non potrà che produrre benefici per Brindisi.
Con la realizzazione di un dissalatore e lo sfruttamento della rete elettrica potremo rilanciare l’idea di una hydrogen valley legata all’accumulo ed alla mobilità navale: la creazione di tale filiera produttiva genererebbe infatti importanti impatti occupazionali. Non si può trascurare, poi, che un dissalatore di tale portata garantirebbe una quantità di acqua tale da poter immaginare anche innovative forme di sviluppo agricolo quali l’agricoltura intensiva per contrastare la Xylella.
Per realizzare tutto questo, si è chiesto anche ad Enel di fare la sua parte presentando un grande piano industriale coinvolgendo i players nazionali ed internazionali. Potevamo accontentarci solo di bonifiche e dismissioni (che ci saranno), che nel medio periodo garantiscono buona occupazione, ma il compito della politica è quello di disegnare il futuro per le prossime generazioni. È così che si ridà dignità alla politica.
I consiglieri comunali del M5S
Gianluca Serra
Tiziana Motolese