Primi casi di positività al Covid fra i profughi provenienti dalla Ucraina. Tre persone, una donna insieme alle due figlie entrambe minorenni, sono attualmente ricoverate nel centro post Covid di Cisternino.

La donna, che ha 49 anni, era risultata positiva ad un primo tampone effettuato privatamente in una farmacia. Nella struttura sanitaria di Cisternino è stata sottoposta a nuovi accertamenti; quindi è stata ricoverata in una stanza, da sola insieme alle due figlie. Su queste ultime i controlli proseguiranno per tutta la durata della degenza.

“Le operazioni si sono rivelate più difficili del normale – ha dichiarato la dottoressa Rosa Rosato, direttore del Distretto di competenza – innanzitutto perché la signora non parla italiano; abbiamo dovuto comunicare soprattutto a gesti”. 

Fra il personale in servizio è scattata la gara di solidarietà, per procurare alle tre sfortunate pazienti, che ne erano prive, dei vestiti nuovi. La donna rimarrà in osservazione, insieme alle due bambine, sino alla raggiunta negatività.

“L’evento – ha dichiarato il dg Asl Brindisi, Flavio Roseto – non ci coglie impreparati. Anche l’ondata di fuggitivi che inevitabilmente giungerà dalle zone di guerra non si trasformerà in pericolo, come alcuni temono, se verranno eseguite con attenzione le procedure anti contagio”.