Casili (M5S): “Necessario chiudere il ciclo dei rifuti in Salento con impianti pubblici”
“L’esigenza inderogabile di provvedere alla chiusura del ciclo dei rifiuti nel Salento non può subire rallentamenti a causa di conflittualità locali.
Non possiamo più permetterci di perdere tempo: in ballo c’è la necessità di sviluppare finalmente un modello di gestione dei rifiuti basato sul principio di prossimità e, soprattutto, di farlo con impianti pubblici finanziati con le risorse messe a disposizione dal PNRR. Ce lo chiedono l’ambiente e il territorio la cui tutela oggi non può fare altro che passare dal concetto di sostenibilità economica, sociale ed ambientale”. È quanto afferma il vicepresidente del Consiglio regionale Cristian Casili rispetto alle proposte progettuali per il trattamento della FORSU nel Salento candidate ai finanziamenti del PNRR .
“Purtroppo – continua Casili – in questi anni i conflitti sul territorio hanno rappresentato dei freni che non hanno permesso lo sviluppo di una programmazione ponderata e serena. In un periodo cruciale come questo, caratterizzato dall’aumento dei costi energetici, dalla necessità di trovare fonti energetiche alternative e di preservare le risorse a disposizione, la politica non deve rallentare i processi, ma indirizzare la pianificazione e, soprattutto, provvedervi per tempo. I cittadini sono stanchi di pagare bollette salate perché la politica non è in grado di dare risposte con impianti efficienti che ottimizzano i costi di gestione. In questo contesto – spiega Casili – il dibattito sorto intorno alla localizzazione dell’impianto di trattamento della FORSU da realizzare nel nord Salento, non può diventare una questione campanilistica. È evidente l’imprescindibilità di questi impianti per il Salento che ne è totalmente sprovvisto, per questo bisogna lavorare per avere al più presto un impianto che entri subito in esercizio, pur nella consapevolezza che da solo non sarà sufficiente a coprire l’intero fabbisogno provinciale. Ecco, quindi, che occorre una visione organica e una pianificazione complessiva che assicurino, sulla base del principio di prossimità della gestione, l’individuazione di impianti pubblici che siano in grado di soddisfare l’intero fabbisogno provinciale di trattamento della FORSU. Il tempo a disposizione per produrre proposte e alternative c’è stato, e a tutti erano note le criticità dell’area salentina, ridursi alla fine con iniziative contrapposte non fa altro che peggiorare la qualità complessiva delle iniziative con il rischio di perdere risorse economiche e avvantaggiare potenziali iniziative private. Purtroppo, conflitti territoriali e strumentalizzazioni politiche stanno rischiando di creare non solo nel settore del ciclo dei rifiuti, ma anche in quelli della depurazione dei reflui e dello sviluppo delle energia rinnovabili, incertezze e rallentamenti che rischiano, in assenza di pianificazione e condivisione delle scelte progettuali di lasciare solo ai privati la definizione degli indirizzi di sviluppo del territorio”.