BRINDISI.Bepi Di Giulio e il popolo Maasai, un appello sinora inascoltato
Sciopero della fame e della sete sotto il Comune di Brindisi. VIDEO INTERVISTA .
Vi sono purtroppo vicende inascoltate, che non hanno mai soluzione, drammatiche, ma che, in sostanza, poi “onorano“ l’ impegno, la determinazione, dei protagonisti, di chi, al di là di tutto, continua a credere nella giustizia, in un futuri migliore .
Emblematica, paradossale, la vicenda del medico – veterinario Bepi Di Giulio, un brindisino che da molti anni vive in Tanzania , a stretto contatto con il popolo Maasai, la loro vita, le loro risorse (come vedremo) calpestate. Un appello sinora inascoltato, nonostante le diverse denuncie, segnalazioni, alle Istituzioni internazionali, nazionali, regionali, locali .
Un cittadino, una persona che si è sempre battuta per i più deboli, i diritti civili, che ora, una volta per tutte, chiede aiuto, di essere ascoltato, anche alla propria comunità, quella brindisina .
“Gli dei ci hanno dato i bovini ma, senza di loro, il Popolo Maasai scomparirà “, è questo il “ grido di allarme“, da sempre inascoltato, di Bepi, che da qualche giorno fa lo sciopero della fame e della sete e dorme sotto Palazzo di Città . Ma anche il titolo del manifesto – volantino che lui sta distribuendo, anche agli organi di stampa, a chi volesse aiutarlo, ascoltarlo, in una battaglia che lui definisce “ di principio, per un popolo a cui è stata privata una fondamentale fonte di sostentamento – che ha distrutto la mia vita, professionale, personale, famigliare “.
Noi abbiamo voluto ascoltare Bepi Di Giulio, la sua brutta e paradossale storia, ma, chiaramente, siamo a disposizione di chi, chiamato in causa, volesse rispondere , fornire chiarimenti.
La morte di centinaia di migliaia di bovini, in Tanzania, secondo Bepi Di Giulio e la rappresentanza del popolo Maasai, “ è provocata dalla Febbre della Costa Orientale , una malattia praticamente trasmessa dalle zecche, che causa fino all’ ottanta per cento di mortalità, mentre il suo vaccino offre una protezione in sostanza completa . I nostri bovini sono morti di ECF, perché alcune Associazioni No Profit , pur essendo a conoscenza , informati da noi, che vaccinatori disonesti utilizzavano il vaccino a metà dose( la metà dose non dà protezione), illegalmente hanno continuato a fornirglielo“.
Queste solo alcune delle affermazioni di Bepi Di Giulio, riportate nella nostra Video Intervista, che chiamano in causa , come anticipato, le Istituzioni internazionali, nazionali, la stessa Regione Puglia.
Bepi, legittimamente, chiede aiuto anche al parlamentare brindisino Mauro D’ Attis, al Sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, per una vicenda che oramai si trascina da diversi anni e non può costringere un essere umano ad arrivare anche a fare lo sciopero della fame e della sete .
Chi scrive, il nostro giornale, sono aperti a qualsiasi forma di dialogo e confronto ( nell’ ambito di una corretta e seria informazione giornalistica), ma, intanto, siamo colpiti dalla profonda dignità e determinazione di un uomo, tra l’ altro un cittadino brindisino, che va ascoltato, supportato, finalmente con iniziative e fatti concreti.
Lo “impone “ un Paese civile, la richiesta, se possiamo permetterci, anche di una politica “più umana“ che non può solo “arrogarsi“ sulle proprie posizioni, ma deve, in primo luogo, ascoltare i propri cittadini, le proprie istanze e vicende.