Preoccupa davvero tanto quello che sta accadendo rispetto al DPP, documento che di fatto dovrebbe riorganizzare l’intera città rispetto alle possibili occasioni di sviluppo. A preoccupare, infatti, è in primis un Pd che ha dato le chiavi dello sviluppo urbanistico della città (quindi, di fatto, le chiavi della città) ad una persona che oggi, secondo lo stesso segretario cittadino Cannalire, interpreta la carica di assessore «alla stregua di un hobby», così come preoccupa che secondo lo stesso Cannalire il Documento programmatico preliminare redatto sia «un libro dei sogni», con «più refusi che anima».
Borri sostiene dal canto suo che questo documento fosse pronto da anni e che fosse condiviso da Rossi.
Che sta succedendo allora?
PD e Rossi non hanno una visione comune?
Lo denunciamo da tempo e siamo convinti che a questa maggioranza sia sempre mancata un progetto integrato di città.
Adesso per fortuna se n’è accorto anche il Pd, che come ha fatto giustamente notare l’assessore Borri in un’intervista, poteva far presente da subito la propria contrarietà verso quel documento programmatico, senza far perdere alla comunità e alle forze politiche un anno appresso a commissioni consiliari inutili.
Ma dalle parole di Borri si evince inequivocabilmente un altro dato. Il professore, infatti, afferma che il sindaco «fortunatamente condivide il Dpp». Una frase pesante, che certifica come tra il Pd e il sindaco ci sia oramai una frattura profonda.
Più che chiedere la testa di Borri, allora, il Pd dovrebbe chiedere la testa di Rossi. Noi intanto diamo il benvenuto a queste forze politiche nel mondo reale.
 
Livia Antonucci, coordinatrice Forza Italia Brindisi