Nonostante l’Amministrazione Comunale abbia avuto tutto il tempo per adottare il PEF  necessario per stabilire quanto  pagheremo di tassa sui rifiuti nel 2022, nonostante la stessa abbia incaricato  un consulente esterno pagato 30.000 euro più iva anche  per  tale incombenza, anche quest’anno non verrà rispettata la data ultima del 30 aprile per l’approvazione dello stesso. Come spesso succede verrà in soccorso l’ennesimo decreto governativo di proroga termini molto probabilmente al 30 maggio c.a.

Un dato pare certo: come già denunciato in tempi non sospetti quest’anno la tassa sui rifiuti e di tutte le componenti che concorrono  a determinare  il costo  del servizio  si aggira intorno ai 25.000.000 di euro rispetto ai circa 21.000.000 di euro dell’anno scorso, con una differenza di quasi 4.000.000 di euro  che verranno ovviamente pagati dai cittadini contribuenti. Infatti quest’anno il costo del servizio sarà a totale carico  dei cittadini. Neanche l’applicazione  di eventuali residui non utilizzati di fondi COVID dello scorso anno, quando verrà approvato il rendiconto 2021, potranno attenuare gli effetti negativi di tale aumento sulle tasche delle famiglie brindisine.  Purtroppo continuiamo a pagare l’approssimazione dell’Amministrazione comunale e la mancanza di impianti di trattamento dei rifiuti sul nostro territorio  utili e necessari per abbattere costi di trasporto e  smaltimento lontano da Brindisi troppo alti (quest’anno quasi 6.000.000 di euro di costo di  trasporto e smaltimento)! Le politiche regionali sui rifiuti, con la colpevole assenza  di condizionamento politico istituzionale nei confronti della Regione Puglia da parte dell’amministrazione comunale, si sono dimostrate fallimentari, farraginose e con una burocrazia eccessivamente asfissiante e non consentono di stabilire tempi certi di risoluzione di tale deficit impiantistico. Da quando si è insediata questa Amministrazione, che avrebbe dovuto rivoluzionare in senso positivo anche l’odioso problema della TARI tra le più alte d’Italia, si è accumulato, da quanto previsto dai vari PEF 2018, 2019, 2020, 2021 rispetto a quanto effettivamente impegnato nei rispettivi anni, qualcosa come 20.000.000 di euro di deficit ovviamente caricati sul bilancio comunale e quindi sulle tasche dei brindisini.

E la storia l’hanno cambiata.