Abbiamo infatti appreso che anche il sindaco di Brindisi pare finalmente intenzionato ad abbandonare le sue battaglie contro le opere portuali e di remare assieme a tutte le istituzioni per lo sviluppo del porto.

Finalmente appartiene al passato il Rossi che scriveva: “Ma scherziamo, si vuole cementificare Sant’Apollinare?”, “Ci opponiamo alla realizzazione di banchine a Sant’Apollinare”;  oppure quello che assicurava che nel corso del suo mandato si sarebbe opposto alla realizzazione del progetto della vasca di colmata. E così su tantissime altre opere portuali, che hanno sempre visto il Comune mettersi di traverso. Adesso che siamo tutti d’accordo sul fatto che quelle opere sono fondamentali, riconosciamo al sindaco l’intelligenza di essere tornato sui suoi passi, anche se molto tardivamente.
Il momento è cruciale ma Brindisi e il Salento hanno tutte le carte per giocare un ruolo importante nelle prossime partite, e l’aumento degli scali crocieristici a Gallipoli, Otranto e Taranto,  utilizzando le parole del presidente Ugo Patroni Griffi, rafforzano l’idea di una Grande Regione Salento dalla elevata capacità attrattiva. Brindisi può contare inoltre su un agente marittimo come Teo Titi, in grado di portare in Puglia alcune delle compagnie crocieristiche tra le più importanti al mondo e che, al pari di ConfimpreseItalia, crede fortemente nel fatto che la posizione privilegiata di Brindisi, al centro tra il Salento e la Valle d’Itria, possa trasformarla, quando il porto sarà adeguatamente infrastrutturato, nel vero hub delle crociere in Puglia. Il presidente Patroni Griffi ha parlato di nemici e amici del porto: ebbene, tra questi ultimi va annoverato l’onorevole Mauro D’Attis, che si sta prodigando per sbloccare e accelerare gli iter, anche mediante una costante attenzione sulle nomine dei commissari straordinari. Oltre le barriere delle ideologie ci sono grandi occasioni per il territorio. Bisogna solo volerle cogliere.
Buona Fortuna Brindisi!!!
 
Dott. Paolo Taurino
Coordinatore Puglia
Presidente Brindisi ConfimpreseItalia