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ISTITUZIONE COMMISSIONE DI INCHIESTA SULLA GESTIONE DELLA PANDEMIA IN PUGLIA COMITATO FAMILIARI VITTIME COVID-19

Apprendiamo dagli organi di stampa che, a breve (10 maggio), verrà votata la proposta di legge presentata dal consigliere Ignazio Zullo e votata a maggioranza assoluta in terza commissione, atta ad istituire una commissione di inchiesta sulla gestione della pandemia da parte della regione Puglia.

Apprendiamo altresì, con preoccupazione, che la maggioranza ed il presidente Emiliano sarebbero contrari a questa legge, nonostante parte della maggioranza si sia espressa a favore.

Le carenze, i ritardi, le inadeguatezze, fino alle condotte di rilevanza penale che abbiamo riscontrato come protagonisti involontari (e che mai avremmo voluto sperimentare) sono evidenti,  numerose sono le denunce e gli esposti contro gli ospedali, ultima catena di un sistema che evidentemente non ha funzionato, visto l’altissimo tasso di decessi che la Regione Puglia ha registrato.

Purtroppo, chi non ha vissuto questa tremenda esperienza non sa quale sia lo stato d’animo dei familiari delle vittime.

Io stesso, Luca Merico, presidente del comitato, ho trascorso 6 mesi in stato semivegetativo, senza che la regione o il governo si interessassero alle mie condizioni e mio padre Merico Luciano, per il forte dolore, è morto 11 mesi dopo mia madre, morta dopo aver contratto il covid nell’ospedale SS. Annunziata di Taranto, al quale si era rivolta per un’ustione alla mano.

Quando ho ritrovato la forza di reagire grazie alle cure psichiatriche della mia regione d’adozione (l’Umbria) ho deciso di mettere su questo comitato per avere verità e giustizia sulla gestione complessiva di questa pandemia perché, dalle migliaia di storie che oramai ascolto quotidianamente, molte delle morti potevano essere evitate, evitando una catastrofe sociale che ha distrutto centinaia di migliaia di famiglie.

No, non ci avete visto sbraitare in piazza, né per le vittorie nazionali (purtroppo per noi l’Italia ha perso la partita più importante, quella della sanità), non ci avete visto in piazza a gridare, assaltare sindacati, divellere panchine. No, noi siamo stati buoni e abbiamo rispettato la legge, ci siamo fidati dello stato e della sanità, non abbiamo sfondato i pronto soccorso quando sentivamo i nostri cari urlare disperati, non abbiamo fatto irruzione quando al telefono ci chiedevano di essere portati via da lì perché li stavano uccidendo.

Abbiamo dimostrato un’enorme dignità in un dolore che nessuno di voi può capire, nessuno. Salutare la propria mamma e vederla sparire in un buco nero dal quale ricevi notizie vaghe una volta al giorno senza poterla vedere, toccare, asciugare il sudore, aiutarla a bere. E un “bel” giorno, dopo che fino al giorno prima hai sentito dirti “va tutto bene, i valori sono stabili”, sentirsi dire “ci dispiace, la mamma non ce l’ha fatta”.

Come fai ad elaborare un lutto del genere? Un lutto senza morto, un lutto senza che tu abbia potuto prenderti cura del tuo congiunto. Entra una persona ed esce un brutto vaso pieno di polvere.

Sappiate però che l’educazione, la pacatezza, la dignità del dolore non significa arrendevolezza o rassegnazione. Ci è stato tolto tutto, non abbiamo più nulla da perdere, la missione della nostra vita oramai è quella di ridare voce a tutte quelle povere anime, fare chiarezza e cercare di evitare che altra gente soffra l’inferno che stiamo soffrendo noi tutti. In sostanza, nonostante il muro di gomma eretto dal governo, noi cercheremo verità e giustizia fino alla fin dei nostri giorni, con la forza della gentilezza e della legge, che prima o poi dovrà muoversi e aprire quelle maledette cartelle cliniche.

Quindi,

CHIEDIAMO

Che ogni tipo di resistenza atta a nascondere, modificare la verità, mettere qualsivoglia bavaglio venga superata. Chiediamo che tutti i consiglieri si mettano una mano sulla coscienza e votino a favore di una commissione di inchieste che, per noi familiari delle vittime, non è una commissione della vendetta ma una commissione della giustizia e l’ex magistrato Michele Emiliano dovrebbe tenerci parecchio a questo concetto.

Denunciare ciò che non va, ciò che non è andato e punire i colpevoli di una gestione sbagliata, è il più grande gesto di civiltà che si possa fare e il più grande gesto di carità nei confronti di quelle vittime che non hanno avuto neanche il conforto religioso nel momento più doloroso della loro vita.

Chiediamo infine che gli stessi familiari delle vittime possano partecipare attivamente alle sedute della commissione offrendo un punto di vista diverso e più informato rispetto a chi questa tragedia non l’ha vissuta.

Al momento, come già spiegato, non garantiamo un presidio di fronte alla regione proprio perché, appunto, i familiari delle vittime versano ancora in condizioni psicologiche devastanti o, come nel mio caso, non vivono più da tempo in Puglia, però siamo determinati a far sentire la nostra voce più forte che mai.

VOGLIAMO UNA COMMISSIONE DI INCHIESTA CHE SI SERIA, ONESTA, QUALIFICATA CHE ANALIZZI TUTTA LA GESTIONE DELLA PANDEMIA IN PUGLIA.

In modo che nessuno più debba vivere l’inferno vissuto dai nostri cari e da noi familiari, condannati ad un inferno a vita.

 

 

COMITATO FAMILIARI VITTIME COVID-19

 

COMMISSIONE SU COVID, ZULLO (FDI): “LA RICERCA DELLA VERITA’ SERVE A TUTTISPECIE ALLE FAMIGLIE DELLE VITTIME, SPERO CHE I COLLEGHI CONSIGLIERI NON FACCIANO RETROMARCIA”

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