Dopo un intenso periodo di scontri e di prese di posizione tra i 2 Comuni: Brindisi e San Vito che fanno parte dell’Ambito sociale Brindisi 1, che nulla hanno a che fare con i bisogni dei cittadini, sembra sia stato raggiunto l’accordo economico delle quote di cofinanziamento da versare per i rispettivi Comuni e dare, finalmente, un minimo di programmazione alle tante attività di assistenza e di servizio nel delicato settore del welfare cittadino.
Una vicenda che ha significato, pur tra le difficoltà che presenta il comparto, inaccettabili ritardi nella programmazione e una superficiale sottovalutazione dell’importanza che meritano le fasce deboli, le persone assistite, i lavoratori e la qualità dei servizi.
Il “sacrificio e lo sforzo economico” del Comune di Brindisi per superare lo stallo che si era creato, denota la delicatezza della questione e il carattere di urgenza che la vicenda aveva assunto, non più tollerabile.
Rimangono ancora molti punti interrogativi da risolvere. Tra questi la mancanza di chiarezza sui tagli di spesa (un abbattimento del 20%) che si vogliono attuare sui servizi essenziali dichiarati in alcune occasioni dall’Amministrazione Comunale brindisina, ad esempio sull’Assistenza Domiciliare Integrata e sui disabili., mentre è necessario fare chiarezza sul ruolo che l’ASL, per quanto di sua competenza, è tenuta a svolgere per legge nell’Ambito.
La UIL ritiene i ritardi accumulati nel tempo nella programmazione devono essere velocemente recuperati, previa approfondita discussione nel merito.
Per questo chiediamo un urgente incontro con i massimi responsabili dell’Ambito Brindisi 1 per mettere a punto un piano definitivo chiaro e condiviso delle attività da svolgere.
Il Segretario generale
Antonio Licchello