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FOGGIA, FAR WEST DAVANTI AL CARCERE

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Potevano decidere di freddarlo in qualsiasi posto ed in qualsiasi ora del giorno , considerato che  Alessandro Crocco detenuto semilibero dal 2020 usciva la mattina dal carcere di Foggia per farvi rientro  la sera.  

Chi si azzarda di compiere un omicidio davanti un commissariato di p.s. o davanti una caserma dei  carabinieri. 

Invece no, hanno scelto l’ingresso del carcere di Foggia per dimostrare la loro strafottenza e forse per  mandare dei segnali. 

Hanno potuto far ciò poiché il penitenziario Foggiano è in uno stato di abbandono e degrado senza fine,  voluto dall’amministrazione penitenziaria che nemmeno di fronte all’evasione di 73 detenuti, ha mosso un  dito. 

Nelle scorse settimane il SAPPE scrisse al commissario straordinario del comune di Foggia, chiedendo un  intervento acchè venisse fatta un po’ di pulizia dalle erbacce che infestavano marciapiedi e strada,  nonché provvedere a ripristinare l’illuminazione esterna poiché la zona è completamente al buio, peggio  di un quartiere di periferia degradato, nonostante il carcere “ospita” più di 600 detenuti di cui moltissimi  appartenenti a clan malavitosi molto pericolosi. 

Sono intervenuti solo per la pulizia dei marciapiedi ma per l’illuminazione no, e ciò ha ancora di più  aiutato i delinquenti che facendo leva sul buio, sulla mancanza di telecamere di sorveglianza dei  parcheggi, della mancanza del servizio di sentinella sul muro di cinta del carcere, hanno potuto compiere  l’omicidio senza troppi problemi.  

A Foggia lo stato ha inviato poliziotti, carabinieri, mezzi, ha addirittura aperto una sezione della DIA per  contrastare la delinquenza organizzata che è diventata sempre più violenta e prepotente, mentre per il  carcere NULLA. 

E purtroppo i delinquenti lo sanno che ormai il penitenziario è diventato quasi terra di nessuno, per cui  possono permettersi di fare quello che vogliono all’interno ed all’esterno nonostante il coraggio, la  professionalità dei poliziotti che pagano di persona e con aggressioni e minacce giornaliere questo stato  di cose. 

Qualche mese fa il SAPPE consegnò al prefetto di Foggia un dettagliato dossier sulla situazione del  carcere chiedendo un intervento poiché la gestione del penitenziario non poteva essere più affidata ad un  amministrazione penitenziaria incapace ed irresponsabile, ma direttamente dal ministero dell’interno  poiché i penitenziari sono territorio Italiano ove deve essere assicurato ordine e sicurezza, soprattutto  nelle carceri poiché sono ristretti i delinquenti. 

Ora basta con le pagliacciate del reinserimento che non c’è considerato che per 600 detenuti(posti  regolamentari 350) ci sono non più di tre educatori!!!! ma chi vogliono prendere in giro il Ministro ed i vertici  del DAP!!!! 

Potremmo continuare a scrivere anche altre cose che il SAPPE denuncia da mesi, ma vogliamo far sentire  la voce subito dopo l’accaduto, di uno dei tanti poliziotti coraggiosi, professionali, che per 1600 euro al  mese sanno quando entrano in carcere ma non sanno quando usciranno , che però di fronte a questo  ennesimo schiaffo della delinquenza hanno perso la fiducia. 

Infatti anche ieri ci sono stati poliziotti che hanno iniziato il turno alle 16 e lo hanno terminato questa  mattina alle 8 

Queste poche parole dovrebbero far pensare a che punto sia arrivata la situazione, e speriamo che  questa volta qualcosa si muova, poiché in caso contrario potrebbero essere presi di mira quei poliziotti che  a testa alta, cercano di garantire, abbandonati dallo stato, con coraggio e professionalità, la legalità   all’interno del carcere di Foggia


Gen.le Lettore.

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