DOMANI, MARTEDI’ 24 MAGGIO ALLE 19, ALLA MEDIATECA REGIONALE PUGLIESE IL PRIMO DEI DUE APPUNTAMENTI DEDICATI AL REGISTA THEO ANGELOPOULOS
A DIECI ANNI DALLA SCOMPARSA DEL REGISTA GRECO THEO ANGELOPOULOS, LA MEDIATECA REGIONALE PUGLIESE HA ORGANIZZATO UNA DUE GIORNI, DAL TITOLO “LO SGURDO DI ANGELOPOULOS”.
IN PROGRAMMA LA PROIEZIONE DI UNO DEI SUOI CAPOLAVORI “LO SGUARDO DI ULISSE” (DOMANI, MARTEDI’ 24 ALLE 19) E LA VISIONE DELLE IMMAGINI DE “I FANTASMI DEI BALCANI” (GIOVEDI’ 26 ALLE 19) DEL FOTOGRAFO IVO SAGLIETTI, PRESENTE IN SALA.
“Mi sono sempre posto davanti allo spettatore in maniera sincera, lo considero come me stesso, non mento a me stesso”. È una delle celebri farsi del regista greco Theo Angelopoulos, parole in cui sottolinea il suo rapporto sincero con il cinema e lo spettatore. A dieci anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 24 gennaio del 2012 in seguito alle ferite riportate dopo essere stato investito da una moto mentre attraversava la strada ad Atene, la Mediateca Regionale Pugliese omaggia il grande autore greco con una due giorni dal titolo “Lo sguardo di Angelopoulos”. Il progetto nasce da un’idea di Oscar Iarussi, giornalista, critico cinematografico, saggista e direttore del quotidiano “La gazzetta del Mezzogiorno”.
Figura fondamentale del cinema europeo, Palma d’oro a Cannes, nel 1998, con “L’Eternità e un giorno”, Angelopoulos sarà il protagonista di diversi approfondimenti che la Mediateca affronterà nel tempo. La rassegna “Lo Sguardo di Angelopoulos”, infatti, sarà l’occasione per presentare due grandi iniziative. Nell’appuntamento di domani, martedì 24 maggio alle 19, sarà proiettato il capolavoro “Lo Sguardo di Ulisse”, film ormai introvabile, introdotto da Gianluigi Trevisi, direttore artistico del festival “Time Zones”. Nel secondo, giovedì 26 maggio alle 19, la Mediateca ospita il grande fotografo Ivo Saglietti, che presenta il suo progetto “I fantasmi di Balcani”, introdotto da Gianni Cataldi.
“Lo Sguardo di Ulisse”, racconta di un regista di origine greca esule negli Stati Uniti, che torna nella città natale, Florina, per la proiezione di uno dei suoi controversi film. In realtà è tornato per trovare alcune bobine di un documentario, girato all’inizio del secolo sui Balcani dai mitici fratelli Manakias, la cui pellicola non è stata ancora sviluppata. “Il novello Ulisse (Keitel – Anghelopulos), ossessionato dal cinema, posseduto dalla sua innocenza perduta, è alla ricerca del primo frammento di memoria storica da cui si può ripartire, ricostruire. I famigerati piani sequenza del massimo regista greco sono sguardi talmente intensi, lirici, ipnotici da incantare l’anima dello spettatore attraverso il solo sguardo” (Niccolò Rangoni Machiavelli – Gli Spietati).
“I fantasmi dei Balcani”, invece, è il progetto che Ivo Saglietti porta avanti da qualche anno, che ha l’ambizione di unire cinema e letteratura e trova nel regista greco Angelopoulos e nello scrittore francese Albert Camus, entrambi narratori della difficile condizione dell’uomo. Nell’appuntamento in Mediateca, Saglietti presenterà il progetto con una proiezione delle sue immagini e racconterà il suo viaggio sui Balcani, sulle orme dei luoghi visitati da Angelopoulos nel film “Lo Sguardo di Ulisse”.
Nato a Toulon, in Francia, Saglietti inizia la propria attività a Torino come cineoperatore, producendo alcuni reportages di genere politico e sociale. Nel 1975 inizia a occuparsi di fotografia, lavorando nelle strade e nelle piazze della contestazione. Dopo il trasferimento a Parigi, nel 1977 iniziano i suoi viaggi come reporter-photographe, dapprima con agenzie francesi, in seguito per conto di agenzie americane e per magazines internazionali (Newsweek, Der Siegel, Time, The New York Times), per i quali “copre” in assignement situazioni di crisi e di conflitto in America Latina, Africa, Balcani, Medio Oriente.
Nel 1992 conquista il premio World Press Photo (nella categoria Daily Life, stories) con un servizio su un’epidemia di colera in Perù e nel 1999 la menzione d’onore allo stesso concorso per un reportage sul Kosovo. Nello stesso tempo inizia a lavorare su progetti a lungo termine: “Il Rumore delle Sciabole” (1986-1988), suo primo progetto e libro, documenta la società cilena durante gli ultimi due anni della dittatura militare del Generale Augusto Pinochet. Dal 2000 è membro associato dell’agenzia foto giornalistica tedesca Zeitenspiegen Reportagen, per la quale sta lavorando ad un progetto sulle frontiere nel Mediterraneo e Medio Oriente.
A proposito della fotografia di Ivo Saglietti è stato osservato come egli appartenga a quella “nobile schiera” di fotografi per i quali è importante partecipare emotivamente, quasi empaticamente, alla realtà che stanno vivendo, stabilendo con le persone che ritrae un rapporto umano. Ciò che gli preme raccontare è l’uomo e il suo destino. Altri mettono in evidenza la partecipazione alla sofferenza, con discrezione e rispetto, sicché gli scatti che ne derivano non sono quelli di un fotoreporter, ma di un compagno di strada che diventa amico.
Il progetto “Lo sguardo di Angelopoulos” è promosso dalla Regione Puglia e realizzato con la Fondazione Apulia Film Commission nell’ambito del progetto “Mediateca Regionale” a valere su risorse del Bilancio autonomo della Regione Puglia, Assessorato Cultura, Tutela e sviluppo delle imprese culturali, Turismo, Sviluppo e Impresa turistica. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.