Fasano (Br).Strage di Capaci, oggi minuto di silenzio a Pezze di Greco
L’appuntamento è in via Giovanni Falcone e Paolo Borsellino alle 17.57, nell’ora esatta della strage su invito dell’Anci. Il sindaco Zaccaria: «Dopo 30 anni ricordare significa rinnovare ed educare a quello che è stato per mantenere alta la guardia contro tutte le mafie e dire no all’antistato»
Sono trascorsi 30 anni, ma il tempo non cancella la memoria quando si è «Capaci di ricordare». Alla 17.57 di oggi lunedì 23 maggio, Fasano ricorderà con un minuto di silenzio il sacrificio di Giovanni Falcone, di sua moglie il magistrato Francesca Morvillo e degli uomini della scorta, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.
L’appuntamento è a Pezze di Greco nella strada che l’amministrazione comunale un anno fa ha dedicato a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino.
Il sindaco Francesco Zaccaria deporrà un mazzo di fiori, osservando un momento di raccoglimento nell’ora esatta della strage di Capaci, come accadrà in tutti i Comuni d’Italia su iniziativa dell’Anci. Affinché rimanga sempre viva la memoria: «Le mafie sono l’antistato – ricorda il sindaco Zaccaria – e cosa vuol dire antistato? Antistato vuol dire controllo del territorio imposto con le minacce e con le armi. Un mercato del lavoro basato sulle “protezioni” e non sulle capacità e sui bisogni. Costi per gli imprenditori aumentati dall’odioso pizzo. Corruzione e voto di scambio invece che onestà e libertà democratiche. Diritti uguali per tutti spazzati via dal sopruso dei pochi. L’istruzione e la cultura disprezzate e derise. La donna relegata nella serie B della società. Il sospetto al posto della fiducia nella vita della comunità. Giovanni Falcone si batteva perché lo Stato, che garantisce l’uguaglianza di tutti i cittadini, si riappropriasse del territorio e difendesse l’uguaglianza e la libertà di tutti, senza privilegi e illecite precedenze per gli “amici degli amici”. Oggi la mafia si è sommersa, ma sulla nostra pelle realizza profitti giganteschi nell’economia legale, in ogni settore dell’attuale economia. Non si vede, ma c’è, pericolosa e invasiva come una malattia mortale. Per questo è importante, a distanza di 30 anni, rinnovare ed educare a quello che è stato affinché rimanga sempre alta la guardia, sempre ferma la nostra volontà di dire di NO».