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ARNEO, CONSORZIO DI BONIFICA- VA SCIOLTO!

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LA REGIONE PUGLIA OGNI ANNO, ELARGISCE DECINE DI MILIONI DI EURO AI CONSORZI DI BONIFICA E COME SE NON BASTASSERO, L’ARNEO MANDA I BOLLETTINI DI RISCOSSIONE AI CONSOZIATI SENZA AVER RESO NESSUN SERVIZIO.


Basta spolpare il midollo e succhiare il sangue degli abitanti ricadenti nel comprensorio dell’Arneo e degli altri consorzi di bonifica, Consorzi tutti commissariati, l’agricoltura è ai piedi di Cristo, la terra non produce anche per loro responsabilità ed è già un costo oneroso per le famiglie mantenerla. L’Arneo fa pervenire ai consorziati onerose tabelle di pagamento per un servizio, a nostro parere mai effettuato, i consorziati non sono tali per la libera scelta ma per imposizione del Consorzio di bonifica  in quanto cittadini residenti e ricadenti nel loro comprensorio.

COSA È L’ARNEO?

E’ un consorzio nato il 14 aprile del 1927 (del governo Mussolini non facevano più parte il PPI, il PLI ed il PDSI) con una legge fatta per regio decreto dalla dittatura fascista di Mussolini.

Fu fatta la bonifica a titolo gratuito da parte del regno a favore dei proprietari terrieri, tutti latifondisti. così Mussolini pagò per avere la simpatia ed il consenso dagli agrari, tutto pagato con i soldi delle tasse dei poveri cristi, i più poveri. 

Il Consorzio fu riutilizzato per piccoli lavori irrigui lungo la costa dopo la seconda guerra mondiale e dopo le lotte di occupazione per l’assegnazione della terra ai contadini. 

IL COLPO DI GRAZIA

La Regione Puglia rimise mano all’Arneo con una legge datata l’8 marzo del 2000, Presidente della Regione era Salvatore Di Stasi, alla guida di una Giunta Regionale di Centro destra, denominata Polo per la Libertà.

Alle ore 11.30 dell’8 marzo del 2000, i Consiglieri Regionali, all’unanimità , dall’estrema destra fino all’estrema sinistra dei Verdi e di Rifondazione, votarono la nuova legge sui consorzi di Bonifica, fu l’ultima seduta di Consiglio  del Governo Regionale, il mandato del suo governo ebbe fine il 19 maggio del 2000. In seguito un Consigliere Regionale riferì che,  per giustificare quella porcata di legge, l’avevano votata a notte fonda quando erano stanchi e non più lucidi.

Tutti con l’Arneo, tutti volevano la propria poltrona di rappresentanza all’interno del Consorzio, sistemavano così i non più utili ai partiti.

All’epoca i dipendenti Arneo erano circa 80, tra cui 76 dirigenti e quattro operai, i dirigenti venivano retribuiti con una somma che si aggirava intorno agli 80 milioni di Lire annui, non era ancora in vigore l’Euro. Un vero e proprio carrozzone di fregature per le famiglie.

Fu redatta una planimetria raffigurante il comprensorio dell’Arneo. Obbligavano con ingiunzioni di pagamento e con il fermo amministrativo  di trattori, automobili  e quant’altro  chi si rifiutava di pagare quella che loro non chiamano tassa ma tributo, tributo per le case, i lastrici solari e i terreni ricadenti nella planimetria del comprensorio.

Il comprensorio Arneo include 25 comuni della provincia di Lecce, 18 della provincia di Brindisi e 6 della provincia di Taranto. Non era possibile controllare il servizio effettuato, una legge fatta ad arte affinchè il tassato non potesse capirci niente. Vale a dire, secondo la loro interpretazione, che un lavoro “effettuato” in un paese dell’estremo sud del comprensorio, porta beneficio anche a Fasano, paese più a nord del comprensorio, quindi tutti devono pagare. 

L’ARNEO E’ UN BALZELLO, ERA ED È UNA VESSAZIONE PER LE FAMIGLIE

Sotto richiesta di centinaia di persone incominciammo una battaglia senza precedenti. Assemblee, banchetti, comizi e cortei, raccogliemmo 5.000 firme per una petizione che consegnammo al Presidente di allora della Regione Raffaele Fitto, la nostra delegazione era composta dagli organizzatori e primi firmatari della petizione, due Comunisti, Tonino Chirico, di San Michele Salentino e Tonino Mosaico di Carovigno.

Chi di fatto mise in pratica quella scellerata legge fu il governo di Raffaele Fitto, il governo precedente finì il suo mandato dopo qualche giorno, 19 maggio del 2000.

Con il primo governo Vendola riuscimmo ad ottenere la sospensione dei pagamenti per tre anni con la promessa della risoluzione del problema ma rimase solo una promessa. Ogni presidente che è succeduto ha rimesso mano ai consorzi di bonifica per non cambiare nulla e perchè tutto restasse come prima o peggio di prima. La Regione Puglia di Emiliano, oltre ad elargire decine di milioni di Euro per i consorzi di bonifica, soldi sottratti allo stato sociale, lascia soli i cittadini nelle controversie al carrozzone Arneo. 

E’ chiaro, il Presidente Emiliano favorisce i carrozzoni e non difende i suoi elettori.

ogni sentenza dei giudici è a favore dei consorziati forzati ma i consorzi sono sordi alle sentenze.

RIPARTE LA MOBILITAZIONE, L’ARNEO VA SCIOLTO.


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