“Con la scusa del rischio di rimanere senza gas il Governo elemosina a caro prezzo il GNL tra nazioni scarsamente democratiche e contestualmente, a spese degli italiani, agevola l’installazione di nuovi rigassificatori e nuove trivelle.

Eppure contrariamente a quanto si possa pensare l’Italia è diventato un Paese esportatore di gas: nei primi tre mesi del 2022 quasi 1 miliardo di mc di gas ha lasciato l’Italia per andare all’estero”. Lo afferma il deputato di Alternativa Giovanni Vianello.

“Ma non eravamo in crisi? La variazione nelle esportazioni di gas nei primi 3 mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021 è di +403%, aumento che si è verificato soprattutto nel mese di Marzo, ossia dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, nel quale mezzo miliardo di metri cubi sono stati esportati dal nostro Paese all’estero”, aggiunge Vianello.

“Se a questi dati – conclude l’esponente di Alternativa – associamo il fatto che nelle importazioni dall’estero all’Italia i gasdotti e i rigassificatori già esistenti non sono utilizzati al pieno delle proprie capacità, possiamo quindi affermare che non abbiamo bisogno di nuovi rigassificatori e nuovi gasdotti e che tale scelta è solo ed esclusivamente basata sul far aumentare i profitti alle multinazionali delle fonti fossili a spese degli italiani”.