Dopo la brutta figura del sindaco che aveva chiesto 400.000 euro al Comune di San Vito per poter continuare a garantire i servizi (com’è possibile sbagliare in questo modo i calcoli?) e la apparente ritrovata disponibilità al dialogo, è il caso di chiarire alcuni aspetti.

La verità che si prova a nascondere, infatti, è che l’obiettivo dell’Amministrazione Rossi è sempre stato quello di smantellare i servizi Adi e Sad. Mentre a parole si vogliono tutelare tutti, nei fatti si è scientificamente preparata la decapitazione di questo servizio. Come altro interpretare il fatto che vengano fatti trascorrere mesi prima di dare l’assenso agli utenti per la presa in carico da parte del comune? A tutti gli effetti appare come un’operazione per limitare le ore ai lavoratori, tant’è che è accaduto che, a causa dei tagli, rappresentanti del Comune abbiano dato agli utenti volantini di società private che effettuano in concorrenza il servizio Adi e Sad.
Adesso è stata introdotta (giustamente) la richiesta agli utenti di una quota di contribuzione in base all’ISEE per usufruire di tali servizi. Tuttavia gli importi previsti dall’ente comunale sono fuori mercato, e ciò trova conferma proprio leggendo le tariffe riportate sui suddetti volantini, con il costo offerto dai privati che è inferiore. È chiaro che con condizioni così poco competitive, il servizio andrà a morire. Tra l’altro – il che è molto grave – nei primi mesi di maggio gli operatori hanno dovuto consegnare una comunicazione agli utenti che recitava che da aprile si sarebbero dovuti pagare i ticket. In pratica hanno consegnato moduli retroattivi per aprile a persone che avevano già usufruito del servizio. Se queste non sono prove di condanna a morte di questi servizi…

Gianluca Quarta, consigliere comunale Forza Italia Brindisi