La città, i cittadini, le imprese hanno bisogno di lavoro, di energie nuove e di una nuova speranza. Hanno bisogno di un’amministrazione che gli sia affianco e che crei i presupposti affinché Brindisi possa dimenticare questo periodo complesso, un po’ troppo protratto. 

Dopo tempo immemore e non prima di aver scontato tutti i processi autorizzativi indicati dalla legge, compresi quelli della sicurezza e ambientali, viene promosso, dallo Stato Centrale e dalle Regione Puglia, un progetto da 100 milioni di euro che verrà realizzato a Brindisi in soli due anni. Oltre alla realizzazione, che impegnerà imprese locali e imprese specializzate esterne, l’investimento porterà con se posti di lavoro (all’incirca trenta) e un notevole indotto.

Non ci dovrebbe essere altro da dire, ma nonostante l’approvazione in Consiglio di due odg a riguardo ed un terzo finito con lo scioglimento dello stesso a causa della mancanza del numero legale; nonostante, come suddetto, l’approvazione da parte del Ministero e della Regione Puglia e le necessità della Città, c’è ancora chi, imperterrito, vorrebbe continuare ad ostacolare lo sviluppo di Brindisi. 

Ognuno ha le proprie idee ed è giusto che le possa esprimere, ma questo va ben oltre. È ostinazione. Ostinazione che diventa deleteria per Brindisi e tutti i cittadini. 

Come Italia Viva esprimiamo rammarico. Innanzitutto per quella forza politica nella quale abbiamo creduto profondamente, dalla quale proveniamo e che sorprendentemente, anche perché in netto contrasto con le politiche dello stesso partito nazionale, è sempre più a sostegno delle politiche del NO. Infatti, è evidente il NO del Partito Democratico al progetto di Deposito Costiero di GNL di Edison (chiedere di delocalizzare, come più volte sottolineato dall’azienda, corrispondeva a dire NO, e come sottinteso nei comunicati dello stesso partito nei quali non si afferma che si era favorevoli, ma piuttosto un imbarazzato e imbarazzante “non eravamo contrari”); così come il NO ad una nave rigassificatrice (il capogruppo del Pd, unico rimasto in aula, ha votato NO all’investimento, prima che venisse annullata per mancanza, anche in questa occasione, del numero legale in aula). 

Determinate politiche, diciamocelo chiaro, coerentemente con la loro storia, non sorprendono se fatte da BBC e dal Sindaco che da sempre hanno sposato le politiche del NO al carbone, ad esempio, e adesso quelle di Europa Verde, all’opposizione del Governo Draghi. Certamente però non dal Partito Democratico, partito al Governo e storicamente a favore del lavoro.

Italia Viva in questi anni complessi ha sostenuto l’amministrazione Rossi, nonostante le posizioni in contrapposizione sulle politiche portuali e industriali come in tanto altro in materia di sviluppo, rinunciando anche ad Assessorati e poltrone prestigiose.

Nonostante le differenze sostanziali siamo riusciti a convivere con tutte le forze politiche della maggioranza, anche perché pensavamo di poter fare affidamento sul buon senso e sui numeri determinanti in Consiglio comunale del Partito Democratico. Così evidentemente non è stato e le analogie tra pd brindisino ed Europa Verde, continuano a crescere. 

L’auspicio per il futuro e per il bene della città, perciò, è che il Partito Democratico di Brindisi possa ritrovare la sua identità, liberarsi delle ambiguità e dei chiaroscuri, tornando ad essere il partito vicino alla gente, ai lavoratori e ai Brindisini, più che al potere e alle poltrone.

Nel clima attuale Italia Viva Brindisi, in perfetta sintonia con il proprio partito nazionale, è cosciente di dover continuare a prendere decisioni forti per il bene della città. Costi quel che costi. 

Per questi motivi apprezziamo e sosteniamo anche noi, come già proposto dal Consigliere regionale del Pd, Fabiano Amati, che la decisione del prossimo candidato sindaco debba necessariamente passare da un momento di alta partecipazione e democrazia quale le primarie.

Tanti cittadini brindisini, come noi, credono che Brindisi debba intraprendere una strada differente che metta al centro lo sviluppo, le imprese, i lavoratori e strumenti essenziali in questa fase storica come il partenariato pubblico-privato. Questo è quello che chiedono i brindisini ed è quello di cui necessita la nostra città per risorgere. Italia Viva, a qualsiasi prezzo, appoggerà solo chi libero da sovrastrutture e condizionamenti sosterrà davvero Brindisi e il suo sviluppo.

Lorenzo Guadalupi

Coordinatore provinciale e capogruppo in Consiglio comunale IV Brindisi