“Advances in Plastic Surgery”, vale a dire: Progressi nella chirurgia plastica, è il titolo di un convegno in programma il 17 e 18 giugno nell’Autorità portuale di Brindisi.
L’appuntamento, giunto alla seconda edizione, vedrà specialisti di tutta Italia confrontarsi sulle nuove tecniche di intervento da utilizzare in sala operatoria. Responsabile scientifico il dottor Pasquale Verrienti, direttore dell’unità operativa complessa di Chirurgia Plastica dell’Ospedale Perrino.
Nota prevalentemente per le applicazioni in campo estetico, la chirurgia plastica in realtà punta a correggere o rimuovere le anomalie dei tessuti, rimodellandone la forma in funzione del benessere fisico del paziente e non solo dell’eventuale miglioramento esteriore. Un’attività indispensabile, quindi, a tutela della salute e in molti casi della vita stessa dei soggetti che vi si sottopongono.
Nel convegno di Brindisi si parlerà per esempio di chirurgia post-bariatrica: quella cioè che si effettua dopo interventi chirurgici per ridurre il peso corporeo. Il dimagrimento drastico ed improvviso crea infatti ampi eccessi di cute, il rischio è che sporgendo si creino delle aree in cui facilmente possano nascere infezioni, ad esempio in prossimità della zona genitale. Nel corso del convegno verranno trattate inoltre patologie particolarmente diffuse, come le infezioni della cute e dei tessuti molli: esempio tipico e molto grave è la fascite necrotizzante, ossia una infiammazione dei tessuti particolarmente insidiosa perché procede sotto pelle, ed è quindi difficile da diagnosticare. Conosciuta anche con il nome di “mangiacarne”, se non affrontata in tempo utile porta spesso al decesso: il tasso di mortalità può arrivare al 73%. Non meno temibile un’altra patologia, anch’essa in crescita: i tumori cutanei. I più frequenti sono i carcinomi, che fra le cause principali annoverano l’eccessiva esposizione al sole; fondamentali, quindi, i fattori ambientali: le regioni particolarmente assolate del pianeta sono quelle più a rischio, e la Puglia è fra queste.
“L’organizzazione mondiale della sanità raccomanda per la Puglia venti minuti al massimo di esposizione giornaliera al sole senza protezione – ricorda il dottor Verrienti – Occorre sensibilizzare maggiormente la popolazione a dosare con maggior attenzione i bagni di sole, soprattutto poi se si è privi di adeguati schermi quali creme specifiche, con un fattore di protezione adeguato al tipo di pelle. Occorre ricordare inoltre che tra l’esposizione cronica al sole e l’insorgenza dei carcinomi possono trascorrere anche decenni”.
Anche fra le categorie a rischio contano i fattori geografici-ambientali: è ovvio che dalle nostre parti il pericolo è maggiore per lavoratori dell’agricoltura o del mare. Ma non bisogna trascurare un’altra categoria: quella dei lavoratori del comparto edile, anch’essi spesso esposti al sole senza precauzioni. Ancora più grave è il tumore cutaneo noto come melanoma. I fattori di rischio per questa patologia sono molteplici: le ustioni solari in età pediatrica, il tipo di carnagione, la presenza in famiglia di altri casi di questo tumore. “Il melanoma – prosegue Verrienti – è particolarmente insidioso perché spesso, nelle fasi iniziali, può essere scambiato per una neoformazione più banale, come un neo: particolarmente importanti sono quindi i controlli periodici, specie per le persone a rischio, che permettono una diagnosi precoce. Il melanoma – conclude Verrienti – è una delle patologie che impegna maggiormente il nostro reparto: nel quinquennio 2015-2019 abbiamo operato 671 casi, in media 134 all’anno; ma nel biennio 2020-2021 gli interventi sono stati 288: 144 all’anno, e questo nonostante il Covid. Sono cifre che da sole testimoniano un incremento sensibile”.
Ai partecipanti al convegno verranno riconosciuti 9 crediti formativi ECM. Per iscrizioni e-mail: iscrizioni@sepas.it
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