“Ce lo potevamo aspettare dalla Lega e da Italia viva, meno dal Pd. Eppure è anche a causa di questi partiti che il Parlamento europeo ha respinto il nostro emendamento con cui chiedevamo il rispetto di un principio sacrosanto, ossia che almeno il 40% dei fondi del Pnrr italiano debbano andare al Sud.
A oggi, questo livello è garantito solo sulla carta, ma come evidenziato da un recente studio di OpenPolis, è più che concreto il rischio che buona parte di tali risorse non arrivino alle regioni meridionali. Ci sono senza dubbio dei problemi burocratici a livello locale, ma l’impressione è che a Roma, invece di provvedere a risolvere le criticità, stiano cercando di sfruttarle per riallocare i fondi al Nord. Un esempio sono stati i bandi per gli asili nido, costruiti in modo da penalizzare i Comuni del Sud. Cosa che si è puntualmente avverata all’atto pratico. Avevo già denunciato nei mesi scorsi queste storture, inviando lettere e interrogazioni alla Commissione Ue. Oggi avevamo l’occasione di schierare il Parlamento europeo non solo dalla parte delle regioni meridionali, ma a sostegno della giustizia sociale e della coesione territoriale. Il nostro emendamento non chiedeva altro che il rispetto degli impegni presi dal governo italiano con la Commissione, oltre che delle linee guida del Recovery fund votate dallo stesso Parlamento europeo. Purtroppo, grazie anche ai voti contrari di Lega e Forza Italia, e dell’astensione del Pd, l’emendamento è stato bocciato. Oggi è più chiaro chi abbia davvero a cuore il futuro del Sud”. Lo dice l’eurodeputata dei Greens, Rosa D’Amato, in merito al testo sul Recovery fund approvato oggi dal Parlamento europeo.