Presentato il Piano Industriale di Versalis 200 milioni di investimenti a Brindisi
Il giorno 6 luglio ’22 a Roma è stato presentato dai vertici aziendali guidati dall’Amministratore Delegato Dott. Adriano Alfani, il Piano Industriale di Eni-Versalis 2022-2025 alla presenza delle Segreterie Nazionali e Territoriali della Filctem Cgil della Femca Cisl e della Uiltec Uil, insieme ad una folta delegazione delle RSU dei siti interessati tra cui Brindisi.
L’Azienda dopo averci illustrato quanto fatto nell’ultimo quadriennio, nel quale sono stati investiti oltre 1,1 miliardi di euro, ha rilanciato il nuovo Piano che prevede una continuità d’investimenti focalizzati su quattro direttrici strategiche:
specializzazione, circolarità, chimica da rinnovabili ed efficienza.
La strategia di Versalis è incentrata sull’innovazione attraverso lo sviluppo di tecnologie proprietarie e su accordi con partner per accelerare la trasformazione.
Tutto ciò, ha sottolineato l’azienda, nonostante una fase particolarmente delicata del settore in quanto i risultati economico-finanziari della chimica sono infatti influenzati dall’alto costo delle utilities, delle materie prime e della logistica.
La specializzazione del portafoglio prodotti da Versalis si rende quindi necessaria per uno sviluppo di nuovi mercati e non ultimo per la transizione energetica e mobilità sostenibile.
Per quanto riguarda invece più specificatamente l’ambito dell’economia circolare, Versalis conferma gli impegni per il riciclo meccanico e chimico dei rifiuti in plastica, e nella chimica da rinnovabili il continuo sviluppo di nuovi mercati e applicazioni.Nello stabilimento di Brindisi l’obiettivo è di integrare l’impianto di cracking con la tecnologia per il riciclo chimico dei rifiuti in plastica Hoop®, che verrà sviluppata, in una prima fase a Mantova, dove è in corso di autorizzazione un impianto demo da 6mila tonnellate/anno.Continuità di obbiettivi sulla diversificazione e specializzazione dei diversi siti e il comune indirizzo del nuovo piano industriale di concerto con il mantenimento della chimica di base ed un suo consolidamento in una fase importantissima come quella del riciclo chimico.
Nel petrolchimico di Brindisi previsti investimenti per 200 milioni di euro nel prossimo triennio continuando la specializzazione di nuovi prodotti e la progettazione, come detto prima, di un impianto industriale di riciclo chimico basato su tecnologia HOOP e su una gamma di prodotti Balance da Feedstock alternativi non tralasciando ma implementando gli interventi di manutenzione ed Energy Saving sugli asset già esistenti.
Resta particolarmente strategico il polietilene per lo stabilimento di Brindisi in funzione anche di uno studio per diversi usi nel campo farmaceutico.
Alla luce di quanto esposto dai vertici di Eni Versalis, però i Sindacati Nazionali hanno espresso preoccupazione sui tempi delle autorizzazioni per la realizzazione dei progetti ritenuti importanti ma soprattutto essenziali per guardare al futuro attraverso una visione del modello di sviluppo diverso dall’attuale.
Una insoddisfazione per la parte mancante dell’intero piano che è certamente una visione complessiva delle produzioni della chimica di base, in particolare delle produzioni di Poliolefine fondamentali per alimentare a valle tutta la filiera produttiva parte integrante del sistema industriale del nostro paese.
Questa è la strada giusta su cui proseguire, anche se resta un Piano non del tutto soddisfacente per quanto espresso prima, riserviamo fiducia soprattutto alla luce dell’istituzione al Mise del Tavolo per la Chimica. A nostro avviso questi incontri devono servire per meglio specificare gli obiettivi anche del Governo sulla filiera della Chimica e per fungere da volano di sviluppo per l’intero settore.
Solo con dei progetti concreti, con una vigile attenzione sui processi e le loro mutazioni, attraverso investimenti continui in funzione di uno sviluppo del riciclo chimico della plastica sarà possibile guidare il nostro sistema industriale verso gli obiettivi prefissati e la tanto auspicata transizione ecologica.
Riteniamo che queste siano le armi da introdurre per salvaguardare il pianeta rendendo lo sviluppo industriale “eco sostenibile” e continuando a rispondere così con i fatti alle continue accuse strumentali che anche negli ultimi giorni sono state riversate sul Petrolchimico. Senza entrare nel merito, il nostro auspicio è quello che queste strategie diffamatorie non vengano ancora una volta cavalcate per la imminente ed ennesima campagna elettorale.