La adozione delle recenti ordinanze contro la “malamovida” da parte della commissione straordinaria del comune di Ostuni, ripropone il tema della difficoltà di coesistenza, all’interno dei centri storici, tra residenti, operatori economici e frequentatori.
Delle tre ordinanze emanate ,l’unica che tenta di contemperare effettivamente gli interessi “contrapposti” ricercando una mediazione, pur con difficoltà, sembra essere quella che disciplina le emissioni sonore.
Le due altre ordinanze che vietano la vendita di prodotti alimentari, da parte degli esercizi commerciali ed artigianali, e la somministrazione di alcoolici, da parte dei pubblici esercizi, nelle ore notturne, rappresentano ,invece, un ingiustificato e grave danno per le imprese, mettendo a rischio la qualità dei servizi resi alle migliaia di turisti che, anche nelle ore notturne, frequentano l’intero territorio ostunese ed , in particolare, il centro storico.
D’altra parte l’attrattività dei nostri borghi e della offerta gastronomica rappresentano uno dei punti di forza del turismo pugliese.
E’ bene ricordare, a riguardo, che il turismo rappresenta il 14% del PIL della regione Puglia e che, dopo gli anni terribili della pandemia, ci si aspetta un 2022 di recupero e ripresa dei trend di crescita bruscamente interrotti.
Contrastare i fenomeni deteriori della peggiore movida è, certamente, interesse di tutti, per primi proprio degli imprenditori commerciali e turistici che operano nel rispetto delle regole.
La sicurezza, l’ordine ed il decoro sono, infatti, valori pienamente condivisi, per i quali le pubbliche amministrazioni locali, gli organi dello stato e le imprese devono costantemente collaborare. Siamo convinti, infatti, che la sicurezza si fa con le imprese commerciali e del pubblico esercizio, che rappresentano un insostituibile presidio nel territorio, e non contro di loro.
Le associazioni di categoria e le imprese da sempre sono disponibili a contribuire affinchè gli standard di tutti i servizi resi a turisti e cittadini residenti migliorino.
Non è, di conseguenza, accettabile che la scorrettezza di alcune imprese o di gruppi di cittadini debba determinare vincoli che implichino pesanti restrizioni alla libertà di impresa garantita dalle leggi, a danno di chi opera nel pieno rispetto delle regole.
Piuttosto si potenzi l’attività di controllo nei mesi estivi, anche attraverso il rafforzamento della collaborazione tra le diverse forze dell’ordine.
Il turismo, anche nella provincia di Brindisi, è proiettato verso traguardi di eccellenza (in Puglia ha il primato della maggiore percentuale di turisti provenienti dall’estero) e deve poter contare su una organizzazione sempre più programmata e qualificata di servizi pubblici e privati.
Certamente dannosi di rivelano invece i provvedimenti che in modo intempestivo creano vincoli e divieti indiscriminati e non adeguatamente motivati.
Confesercenti Brindisi auspica che le ordinanze del comune di Ostuni possano essere riviste e meglio calibrate, in modo da individuare e risolvere i problemi reali con interventi mirati che non penalizzino le imprese.
Circa la possibilità di uniformare totalmente le regolamentazioni comunali si condividono le difficoltà espresse dai sindaci della provincia di Brindisi ma si evidenzia al contempo la necessità di individuare almeno su alcuni problemi (attività di controllo, organizzazione di eventi, trasporti e comunicazione), percorsi e tempi di intervento condivisi.
I comuni della provincia di Brindisi hanno intrapreso da anni la strada della qualità dell’accoglienza, così come la gran parte delle imprese che hanno investito tanto per essere all’altezza della competizione nazionale ed internazionale.
Auspichiamo che anche la Regione Puglia voglia approfondire queste tematiche all’interno del nuovo piano strategico per il turismo, favorendo tutti i possibili percorsi di coordinamento in grado di dare certezza ai visitatori, alle imprese ed ai lavoratori.