Mostra di Uccio Biondi presso il Castello Dentice di Frasso di Carovigno Durch den Kamin. L’arte per “mai più” Installazione intermediale a cura di Massimo Guastella
Castello Dentice di Frasso – Via Sant’Anna, 2 Carovigno –Inaugurazione domenica 17 luglio – 19.30 Dal 17 luglio al 17 marzo 2023
Durch den Kamin. L’arte per “mai più” è il titolo dell’installazione intermediale dell’artista Uccio Biondi che aprirà al pubblico domenica 17 luglio alle ore 19,30, presso il Castello Dentice di Frasso di Carovigno.
L’iniziativa, promossa dalla Associazione Le Colonne, in collaborazione con il Comune di Carovigno e il Laboratorio TASC, Territorio, Arti Visive e Storia dell’Arte Contemporanea del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento, resterà in esposizione presso il maniero sino al 17 marzo 2023.
All’inaugurazione interverranno la Commissione Straordinaria del Comune di Carovigno, il Magnifico Rettore dell’Unisalento, professore Fabio Pollice, la Presidente della Aps Le Colonne, la dottoressa Anna Cinti, Uccio Biondi, autore dell’opera e il professore Massimo Guastella, docente dell’Università del Salento e curatore della mostra
“Durch den Kamin è un’installazione che ricalca le modalità applicabili a un luogo scelto per erigere il Memoriale alle vittime di tutte le violenze e per la pace pur non essendolo nella sua esposizione temporanea”, scrive Massimo Guastella, che considera l’opera tra le più alte della produzione Biondi.
Durch den Kamin vuole essere una riflessione, sotto fogge video-plastiche, affinché dalla tragedia del passato possano essere tratti riferimenti attuali, gettando luce su quegli aspetti privi di rispetto per l’umanità, lontani da regole minime di civiltà e da convivenze socialmente condivise, in cui i popoli soccombono nella sofferenza e nell’indifferenza di tutti.
“Nella forte convinzione che l’arte sia significativa espressione della vita e che per sua natura sia fondamentale per riaccendere la memoria collettiva su argomenti dolorosi – conclude Anna Cinti – questo progetto riprendere un’importante riflessione della senatrice a vita Liliana Segre: tutti i giorni sono i giorni della memoria”
Per info e prenotazioni:
castellodicarovigno@gmail.com – 3791092451
Riferimenti Social
FB: Castello Dentice di Frasso di Carovigno – Musbi
IG: musbicarovigno
BIOGRAFIA Uccio Biondi (Ceglie Messapica, 1946) inizia l’attività artistica nel 1973, con una pittura di matrice realista sociale. Dal 1977 al 1980, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Lecce. Dagli anni 80 si occupa di ricerca teatrale, con la fondazione del collettivo del Teatro, e realizza incisioni e inchiostri legati alla produzione poetica di Pietro Gatti. Dal 1986, sviluppa un linguaggio visivo
aniconico, di carattere autobiografico, influenzato dall’ action painting americana e dall’informale europeo. Le Reincartazioni, degli anni ’90, si arricchiscono di inserti polimaterici, segnici, grafici, scritturali e figurativi. Apre ai linguaggi della multimedialità, sulla scia di una costante attenzione all’arte del presente e, fra i due secoli, propone lo “zapping pittorico” in cui, accanto a gestualità informali, ricompaiono motivi figurativi. Affascinato dai calchi ingessati di Segal, ammirati nella mostra dell’artista americano (Brindisi, 1999), approda alla scultura creando con bendegessate opere monocrome e fluorescenti, di derivazione neopop e concettuale. Biondi indaga le potenzialità di tutti i linguaggi comunicativi anche con performance teatrali e video installazioni, creando le Installazioni
intermediali, lavori in cui coniuga i video, gli oggetti plastici e le azioni performative. Fra queste, Durch den Kamin, realizzata per la mostra itinerante Il treno della memoria che, fra il 2006 e il 2007, fa tappa nelle stazioni ferroviarie pugliesi: il dramma delle deportazioni nei vagoni merci nel corso dell’ultimo conflitto mondiale è interpretato da Biondi attraverso l’interazione tra un video e tre forme plastiche. Il dialogo fra cromie e figura femminile compare nella ritrattistica con il ciclo pittorico Monne Terranee (2006). Le Installazioni sotto forma di scultura assimilano la concezione contemporanea del superamento dei generi artistici tradizionali e si presentano come soluzioni plastico pittoriche. Il colorismo acceso delle sue icone muliebri irrompe sulla loro staticità sottolineandone, al contempo, l’aspetto di effigi inanimate. In continuità, le Altopitture coniugano abilmente il dato cromatico con la terza dimensione: è il caso di La Rivoluzione sono io.1, altopittura esposta nella sezione leccese del Padiglione Italia della 54° edizione della Biennale di Venezia curata da Vittorio Sgarbi (2011). Tra le ultime mostre si ricorda La culla delle albe. Mise en scéne (Brindisi,Palazzina del Belvedere, Collezione archeologica Faldetta, 31 maggio – 30 settembre 2017) a cura di M. Guastella.