“Ritengo necessario un approfondimento sulle recenti ordinanze adottate dalla Commissione straordinaria del comune di Ostuni che disciplinano gli orari di deroga alle emissioni sonore durante questo periodo estivo, nonché le condizioni di vendita con relativi divieti a cui dovranno adeguarsi gli operatori commerciali all’interno del territorio ostunese.

Da una prima analisi delle ordinanze, le misure disposte paiono limitare eccessivamente l’esercizio di un’attività commerciale. Si tratta di imprenditori che in vista della stagione hanno pianificato una serie di investimenti anche legati a quelli che sono i maggiori flussi nei circa 60 giorni estivi. Imporre divieti così rigidi, in alcuni casi anche poco chiari in relazione alla tipologia delle attività, rischia di creare ripercussioni negative su quella che è l’offerta turistica nel nostro territorio, che va invece assolutamente sostenuta e tutelata. Occorre infatti partire da un presupposto: eventuali eccessi degli anni passati, avvenuti a causa di una non incisiva azione politica, non possono colpire indistintamente coloro i quali, con molti sacrifici, da qualche anno stanno contribuendo a creare un’immagine diversa soprattutto del nostro centro storico. Ci sono tante piccole realtà, infatti, che in silenzio e nell’abbandono dell’amministrazione, hanno portato avanti progetti non solo imprenditoriali, ma anche di recupero dal punto di vista del decoro urbano di alcuni tratti caratteristi della nostra città. Questi imprenditori, al cui futuro è legato il destino di centinaia di giovani stagionali e io direi della stessa città, non possono essere così mortificati. Confido davvero che la Commissione Straordinaria possa in tempi brevi giungere ad una modifica delle tre ordinanze, anche nell’interesse degli stessi residenti del centro storico, anch’essi abbandonati negli anni.

Oggi aumentare il livello dello scontro con gli operatori commerciali rischia davvero di pregiudicare il futuro del nostro territorio. É per questo che ritengo necessario far prevalere il buon senso. Creare e condividere misure e ordinanze per salvaguardare il futuro delle imprese, dei tanti stagionali e delle stesse famiglie che vivono o soggiornano a poche decine di metri da Piazza della Libertà. Serve uno sforzo comune, da parte di tutti, sempre nel rispetto delle regole. Credo che il tempo necessario per trovare un punto di convergenza ancora esista, evitando che debba essere un Tar a determinare quello che è giusto o legittimo per la nostra città in ambito di convivenza civile durante il periodo estivo”.