Violati i diritti economici dei professionisti dell’ASL di Brindisi, FIALS proclama lo stato di agitazione
FIALS ha proclamato lo stato di agitazione del personale dell’ Asl di Brindisi, in una nota a firma di Giuseppe Carbone, in cui denuncia tutta una serie di criticità su cui l’azienda non ha dato seguito agli impegni assunti.
Rappresentiamo gli interessi dei lavoratori dell’Asl di Brindisi, esordisce il Segretario Generale FIALS, e nonostante le diverse interlocuzioni con il Direttore Generale, oltre ad aver adottato atti difformi alle normative contrattuali e legislative vigenti ed agli accordi regionali siglati (come la liquidazione delle ore rese in campagna vaccinale nel 2021 e l’approvazione del piano di recupero liste di attesa), abbiamo rilevato un insufficiente interesse da parte della Direzione Aziendale alle problematiche che ormai da tempo si tenta di portare sui tavoli della delegazione trattante. Ci troviamo di fronte ad un’Azienda sorda alle necessità degli operatori e priva di qualsivoglia decisione risolutiva.
L’emergenza sanitaria pandemica, dovuta al Covid-19, ha influenzato notevolmente le attività aziendali e per questo motivo, la FIALS si è sempre posta come interlocutore serio e propositivo su tematiche fortemente sentite dai cittadini e dagli operatori sanitari, come l’attivazione di un “piano pandemico aziendale per le vaccinazioni” e del “piano per abbattere le liste di attesa”.
Ciò nonostante, la Direzione Generale, proseguendo sulla stessa scia della precedente, ha disatteso le aspettative dei lavoratori continuando a negare loro i propri diritti ed a deludere le loro e le nostre aspettative.
Tra le criticità denunciate, continua il Segretario, di assoluta priorità è la mancata liquidazione di prestazioni aggiuntive rese in campagna vaccinale. La normativa e gli accordi sindacali, in nessun punto, prevedono l’esclusione di personale a tempo determinato dalla liquidazione delle ore rese in campagna vaccinale in prestazione aggiuntiva, né limitazioni inerenti il pagamento agli incaricati di funzione in quanto trattasi di attività non inerenti all’incarico affidato o al personale che gode dei benefici della legge 104/92. L’attività resa in campagna vaccinale durante l’emergenza pandemica, è stata un’attività straordinaria che ha richiesto e richiede ancora un impegno straordinario da parte di tutti i professionisti sanitari senza differenza alcuna di contratto di lavoro e pertanto nessuna discrezionalità può essere messa in atto da parte della Asl di Brindisi nella scelta di chi pagare e chi no.
“Da troppo tempo – continua Carbone– raccogliamo le lamentele del personale dipendente rispetto alle diverse carenze organizzative e d’organico, che penalizzano la qualità dell’assistenza erogata, la sicurezza dei luoghi di cura, la difficoltà a garantire persino il diritto alle ferie ai lavoratori a fronte di un quasi totale silenzio da parte della governance che, al momento, si è mostrata totalmente incurante alle nostre richieste.
E’ questo il quadro allarmante tracciato dal Segretario, in una dettagliata disamina in cui chiede conto della mancata definizione di modalità e tempistica di pagamento chiara del personale che ha effettuato e che effettuerà le prestazioni aggiuntive per il recupero liste di stessa. È paradossale come nonostante l’indicazione delle modalità organizzative in riferimento agli strumenti straordinari di cui all’art. 29 comma 2 del DL104/2020 ( legge di bilancio), la Direzione strategica ha inteso porre strette limitazioni all’effettuazione delle prestazioni aggiuntive da parte del personale dipendente che non ha nessun tipo di supporto normativo o contrattuale né tantomeno è frutto di nessun tipo di accordo con le organizzazioni sindacali
Denunciamo un’azienda priva di dinamicità, con progressioni verticali bandite e revocate con un atto privo di motivazione che di fatto ha negato la progressione di carriera e la valorizzazione professionale a tanti dipendenti. Ed ancora risulta scoperta una consistente quota di unità appartenenti alle categorie protette che la Direzione non ha previsto in nessun modo di ricoprire considerato che ad oggi non risulta avviato nessun confronto sul nuovo piano triennale di fabbisogno del personale né tantomeno approvata nessuna ulteriore procedura selettiva riservata ai sensi della legge 68/99.
Denunciamo come la Asl di Brindisi sia sprovvista di una piattaforma on line per la gestione di tutte le procedure concorsuali che, per il personale del comparto, finalmente consentirebbe alla Asl di Brindisi di espletare i propri concorsi mentre ad oggi gli unici che riesce a gestire, stante le carenti risorse umane degli uffici amministrativi, sono esclusivamente quelli per i dirigenti medici. Alla data odierna nulla risulta avviato per l’acquisizione di tale piattaforma.
La botte è stracolma, motivo per cui FIALS proclama lo stato di agitazione DIFFIDANDO la Direzione Generale a porre rimedio all’incresciosa e non più tollerabile situazione discriminatoria segnalata e invocando un incontro risolutivo tra le parti per giungere ad un bene più grande: preservare i diritti dei lavoratori e tutelare i livelli essenziali di assistenza della comunità.