La gravità della situazione impone decisioni immediate ed uno snellimento delle procedure per giungere al varo di un nuovo prezziario regionale utilizzabile nel 2023. La filiera dell’edilizia scoppia di lavoro ma ha grosse difficoltà a gestirle e quindi è in forte crisi ed è in gioco il futuro economico dell’Italia e, per quanto ci riguarda, della nostra regione. 

Certo, grazie al decreto 215/22 del MIMS finalmente è stata fatta chiarezza su un elemento fondante per la stesura e l’approvazione omogenea dei prezziari regionali. Ossia “l’approvazione delle linee guida per la determinazione dei prezziari di cui all’art.23 – comma 7- DL n.50/2016”, ottemperando a quanto previsto a sua volta dal “Decreto Sostegni Ter, all’art.29, comma 12”.

In un momento con forti oscillazioni sui costi dei materiali e con l’inflazione galoppante ma con grandi investimenti nel settore dell’edilizia (grazie al PNRR ed ai Bonus Edilizi) avere dei prezziari “dinamici e omogenei” potrà significare avere il giusto “equilibrio contrattuale” che consenta all’impresa di maturare il suo utile e nel contempo di avere opere eseguite a regola d’arte, per giunta nella trasparenza e nella  legalità. 

Novità importante è che potrà migliorare la qualità progettuale poiché l’indicazione presente nelle linee guida (tenere conto nella redazione delle voci di elenco prezzi in modo progressivo e secondo metodologie di codifica) consentirà una interazione diretta con metodi e strumenti di Building Information Modeling “BIM” ormai necessari per ottimizzare pianificazione, progettazione, realizzazione e gestione delle costruzioni. 

Ulteriore ed importante novità è la costituzione della “Rete Regionale delle Opere Pubbliche” che avrà il compito di monitorare i prezzi dei materiali con l’obiettivo di garantire lo scambio informativo tra le Regioni ed il MIMS per evitare difformità e/o distorsioni, in maniera da attivare un tempestivo monitoraggio infra-annuale, in momenti particolari come quello che stiamo vivendo. Si comprenderà, pertanto, l’importanza della “rete” anche se al momento non si hanno notizie sulla sua costituzione.

Giova evidenziare che in data 22 aprile 2022 il Presidente ANAC Busia ha ribadito ancora una volta che è “urgente intervenire sui prezzi perché non si possono sospendere tutte le gare in corso” e che “il prezzo a base di gara non può prescindere da una verifica puntuale sulla congruità rispetto a costi e prestazioni”, e questo vale sia per gli appalti in corso che per le gare bandite con progetti e relativi quadri economici con prezziari, alcune volte anche ante pandemia. 

La Regione Puglia, già in forte ritardo, ha affidato ad un soggetto esterno (DEI) la redazione del prezziario infrannuale che è stato approvato dalla Giunta regionale il 28 luglio 2022 ma che, purtroppo, non soddisfa le esigenze dei progettisti e dei costruttori, sia dal punto di vista metodologico che della congruità di molti prezzi e quindi i problemi rimangono tutti e rischiano di bloccare ancor di più la filiera dell’edilizia già fiaccata da crisi finanziaria, pandemia, guerra in Ucraina e blocco cessione crediti fiscali, con seri rischi di tenuta aziendale e, di conseguenza, per i lavoratori, oltre che per la collettività che non potrà usufruire delle opere pubbliche necessarie a modernizzare il nostro paese. 

Le stazioni appaltanti, i progettisti e le imprese non possono più aspettare. Da qui la richiesta al Presidente Emiliano, come da impegno assunto nella seduta del Consiglio Regionale del 6 luglio 2022, riguardante l’immediata costituzione dell’apposito gruppo di lavoro tra l’assessore al ramo, i consiglieri di maggioranza/opposizione, Ance e gli ordini professionali per lavorare da subito al nuovo prezziario adeguato alle linee guida ministeriali e che dovrà vedere la luce entro il 31/12/2022.

 

Angelo Contessa – Presidente ANCE Brindisi