I gestori degli stabilimenti balneari vivono momenti difficili. Il rischio che dall’anno 2024 si avviino le gare per la gestione delle aree demaniali destinate a spiagge fa vivere momenti di panico a quelle famiglie il cui unico introito è rappresentato dalla gestione dei lidi di cui sono concessionari.

Anni di sacrifici ed investimenti realizzati rischiano di andare in fumo. Magari a beneficio di gruppi imprenditoriali che, disponendo di ben altre risorse, potrebbero offrire canoni non alla portata degli attuali gestori.  Proprio in questo momento di transizione così difficile alcuni titolari di stabilimenti balneari brindisini si sono visti recapitare avvisi di accertamento per gli anni pregressi rispetto alla TARI da pagare. In sostanza il Comune di Brindisi pretenderebbe che la tassa sui rifiuti venga corrisposta anche sugli arenili, sulle rampe di accesso, sulle aree adibite a parcheggio, sulle aiuole e sui camminamenti, con incrementi notevolissimi rispetto alla TARI da sempre corrisposta dai titolari delle spiagge. Tanto per un vuoto regolamentare. Il Regolamento comunale sulla Tassa per la raccolta dei rifiuti, infatti, tra le aree scoperte non soggette all’applicazione della TARI in quanto  non suscettibili di produrre rifiuti urbani non cita espressamente, tra le utenze non domestiche, gli spazi adibiti a parcheggio degli stabilimenti balneari, i camminamenti, gli arenili oggetto di concessione demaniale, le aree scoperte di pertinenza dei servizi di bar e ristoro laddove in quelle aree non venga effettuata la somministrazione di alimenti e bevande.

Ho pertanto depositato una proposta di deliberazione, sotto forma di mozione, con cui si modifica l’articolo 5 del suddetto Regolamento aggiungendo un inciso con cui si stabilisce che “sono in ogni caso escluse dal pagamento della TARI le aree adibite ad arenile, camminamenti, aiole, rampe di accesso e parcheggi degli stabilimenti balneari in quanto mere pertinenze non suscettibili di produrre rifiuti”.

Tale modifica del Regolamento, se approvata, eliminerebbe ogni dubbio per il futuro nel mentre per gli avvisi di accertamento già notificati ai gestori degli stabilimenti balneari non resterà che produrre ricorso alla competente commissione tributaria provinciale

 

                                                                   Il Capogruppo PRI

                                                              (Gabriele ANTONINO)