Terra e mare da tutelare e promuovere. La Riserva di Torre Guaceto e le aziende dei presìdi Slow Food fanno scuola a Torino. Il Consorzio ha presentato il progetto Fishing labs nell’ambito del quale, insieme all’Area Marina Protetta di Porto Cesareo, esporterà il proprio modello di pesca sostenibile nelle marine vicine. 

Si è riunita nelle ultime ore, presso il Salone del gusto di Slow Food a Torino, la rete italiana Slow Fish, la comunità virtuosa di pescatori e tecnici che si sono messi in rete al fine di proteggere e promuovere la biodiversità marina e gli operatori della piccola pesca. 
Durante l’incontro presieduto da Paula Barbeito, coordinatrice della campagna Slow Fish e alla presenza di portatori di interesse provenienti da tutta Italia, Slow Food Puglia ha presentato il progetto Fishing labs, finanziato dalla Regione Puglia in favore delle Aree Marine Protette di Torre Guaceto e Porto Cesareo. 
Tra le numerose attività che le AMP realizzeranno grazie al nuovo piano per la riduzione dell’impatto antropico sul mare, il progetto prevede la conduzione di azioni trasversali nelle marinerie di Torre Canne, Torre San Gennaro, Torre Colimena e Torre San Giovanni, con lo scopo di trasferire le buone pratiche gestionali ideate in seno ai due Parchi e sensibilizzare le comunità locali sul tema della pesca sostenibile.
Nell’ambito delle tante iniziative che hanno visto il mondo produttivo virtuoso pugliese farla da padrone a Torino, i pescatori delle comunità Slow Food delle AMP di Torre Guaceto e Porto Cesareo e delle marinerie di Ugento, Torre San Gennaro e Brindisi si sono schierati al fianco dei due enti gestori e del management della Riserva naturale del litorale tarantino per gridare a gran voce l’esigenza di una maggiore tutela del mare. Un ecosistema che va sempre più impoverendosi e che può essere vissuto, ma in modo sostenibile, mettendo al centro la salvaguardia degli stock ittici e degli habitat. 
La comunità Slow Fish Italia ha accolto favorevolmente il progetto e i suoi obiettivi, confermando il pieno supporto tecnico allo svolgimento delle attività, assumendole a buone pratiche da applicare in tutta Italia. 
La rete, anche sulla scorta degli obiettivi promossi dal progetto, ha confermato la volontà di costituire un sistema virtuoso a livello nazionale, mettendo in relazione pescatori e operatori del settore mare, al fine di favorire lo scambio delle migliori prassi e di dare forza le istanze dei pescatori locali, tra le quali, ad esempio, un maggiore contrasto alla pesca di frodo e l’attivazione di strumenti normativi più efficienti in grado di favorire politiche virtuose di gestione territoriale della pesca. 
In simultanea ai tavoli di lavoro dedicati al mondo della pesca, il Salone ha ospitato i laboratori del gusto della regione Puglia e coordinati da Slow Food che hanno avuto quali attori protagonisti i prodotti bio e presìdi Slow Food locali ed hanno riscosso un grande successo. 
Non solo, sono stati stabiliti i prossimi passi da compiere in tema di tutela. “
Ho invitato tutti i partner italiani impegnati nella salvaguardia del mare e per l’incremento del livello della sostenibilità della pesca a raggiungerci – ha dichiarato Rocky Malatesta, presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto -,al Salone nautico di Puglia, Snim, che si terrà a Brindisi nelle prossime settimane, siamo tutti pronti a dare fondo alle nostre forze per il bene dell’ecosistema, ora mettiamoci al lavoro”.