Riabilitazione, quella del futuro è nelle mani di un robot? Se ne discuterà il 5 ottobre alla Fondazione San Raffaele di Ceglie Messapica
Tecnologia avanzata, robotica, intelligenza artificiale, terapie digitali e realtà virtuale, il futuro è già presente e sarà il focus del convegno accreditato ECM “Io, Robot, l’uso della robotica nella pratica riabilitativa” che si terrà il prossimo 5 ottobre presso il Presidio Ospedaliero di Riabilitazione della ASL di Brindisi “Fondazione San Raffaele” con il patrocinio della Regione Puglia, della ASL di Brindisi, dell’Ordine dei Medici di Brindisi e dell’ASON.
Al centro del dibattito la ricerca e l’interazione multisettoriale, l’alta specializzazione e la formazione, i costi e la sostenibilità, per spiegare, da una parte, in che modo il robot influenza e interagisce con il sistema neurologico e cerebrale del paziente e, dall’altra, in che modo può e deve interferire e interagire con il sistema sanitario ancora poco duttile. Da capitale della gastronomia Ceglie Messapica diventerà così, almeno per un giorno, la capitale della riabilitazione robotica, grazie alla presenza dei massimi esperti del settore a livello internazionale impegnati in un confronto che prelude, senza dubbio, a nuove strategiche sinergie. Saranno Rocco Palese, Assessore alla Salute della Regione Puglia e Flavio Roseto, Direttore Generale della ASL, a battezzare i lavori.
L’utilizzo delle tecnologie robotiche in ambito riabilitativo ha conosciuto negli ultimi anni un costante incremento e se ne prevede una ulteriore rilevante espansione nel prossimo futuro, parallelamente agli studi clinici, specialmente nel campo delle patologie disabilitanti di origine neurologica (ictus cerebrale, lesioni del midollo spinale, malattie neurodegenerative, ecc.), che hanno conosciuto un sensibile incremento avallandone l’efficacia.
“A seguito di un danno cerebrale” spiega Gregorio Deinite, Direttore Medico della Fondazione San Raffaele e Responsabile Scientifico dell’evento, “il cervello è in grado di modificare spontaneamente la propria struttura e il proprio funzionamento per rimediare al danno subito tramite un fenomeno noto come neuroplasticità che rappresenta la chiave su cui si basa il processo riabilitativo. Il trattamento precoce orientato e ad alta intensità permette di attivare aree cerebrali che contribuiscono a migliorare gli esiti della patologia invalidante. In quest’ottica la tecnologia oggi fornisce mezzi di eccezionale valenza atti a potenziare la terapia neuroriabilitativa tradizionale e a coadiuvare il fisioterapista nel quotidiano ottimizzando tempi e risultati”.
Ricordiamo tutti il droide protocollare di Star Wars, ma il fisioterapista del futuro sarà davvero un robot? “No” stigmatizza Deinite, “il compito del robot è quello di guidare il paziente nel recuperare determinate funzioni motorie, facendogli compiere movimenti specifici e, laddove sia possibile, in autonomia: quando il paziente deve compiere un movimento, il robot interviene per aiutarlo con la quantità di forza necessaria, impossibile per un terapista umano che, invece, solitamente guida il movimento del paziente, muovendo l’arto. L’aiuto derivante dalla tecnologia è poi nella possibilità di registrare i progressi, raccogliendo dati per capire come sta andando la terapia e intervenire prontamente per modificarla. Ma no, non potrà mai sostituire il terapista umano perché il paziente, citando il film da cui il convegno trae il nome, con lui un giorno avrà dei segreti, un giorno avrà dei sogni”.
PALESTRA ROBOTICA “FONDAZIONE SAN RAFFAELE”
La palestra robotica è uno spazio che potenzia la parte della struttura destinata alle terapie riabilitative attrezzata con supporti robotizzati di ultima generazione. Tra i robot a disposizione della platea di pazienti vi sono:
- l’esoscheletro EKSO NR (Neuro Rehab) – realizzato dalla californiana EksoBionics – un gioiello della tecnologia per la riabilitazione degli arti inferiori overground, che consente di migliorare ulteriormente rispetto ai modelli precedenti la personalizzazione della terapia e quindi la postura e il cammino, grazie a batterie e sensori che sostituiscono le funzioni neuromuscolari. Il modello NR è ideato specificamente per la neuroriabilitazione, è il primo esoscheletro approvato dalla FDA per le terapie da eseguire con pazienti che hanno avuto un ictus o lesioni al midollo spinale. È dotato, tra l’altro di un software che personalizza la forza di supporto del motore per vari livelli di disabilità, dall’assistenza completa al movimento avviato dal paziente; offre la possibilità di stabilire obiettivi di allenamento e modifica i livelli di assistenza in tempo reale per ciascuna gamba in base al feedback della sessione.
- TESLA CARE per la stimolazione magnetica funzionale basata sull’induzione elettromagnetica. Si tratta di una delle innovazioni nel campo della riabilitazione sia dell’area muscolo-scheletrica per il controllo del dolore muscolo-fasciale e neuropatico, sia in campo di riabilitazione del pavimento pelvico per casi, ad esempio, di disfunzioni urologiche e del colon. La stimolazione magnetica funzionale extracorporea rappresenta un’efficace e valida alternativa anche come trattamento non invasivo e indolore nei disturbi di natura genito-urinaria.
- WALKER VIEW un tapis roulant di ultima generazione, che stimola il sistema dei “neuroni specchio” e facilita la terapia di riabilitazione per migliorare l’apprendimento motorio e la qualità del cammino di pazienti con diverse patologie neurologiche: la malattia di Parkinson, i Parkinsonismi, la sclerosi multipla; persone con esiti di stroke o lesioni midollari; patologie ortopediche di anca e ginocchio e nei casi caratterizzati da un assetto posturale alterato. Un macchinario che unisce diverse funzionalità grazie allo schermo che riflette l’immagine del paziente in movimento; a una telecamera tridimensionale che permette anche la creazione di una realtà virtuale; a un nastro dotato di sensori per la valutazione dell’appoggio plantare e a un complesso sistema di sgravio del peso corporeo con accesso facilitato per le persone con disabilità. Il WalkerView è dotato di una telecamera tridimensionale che permette di immergersi in ambienti di realtà virtuale, in modo da coinvolgere emotivamente il paziente e farlo diventare parte attiva del processo di riabilitazione. Inoltre la telecamera ricostruisce in tempo reale ogni singolo movimento su uno schermo posto di fronte al paziente come uno specchio. Ciò consente il controllo della propria immagine riflessa. Cosa che aiuta a migliorare il movimento attraverso il sistema dei “neuroni specchio”, riattivando le funzioni motorie legate al cammino.
- RIABLO PREMIUM un sistema di sensori indossabili e una pedana stabilometrica che trasmettono i dati a un software. Questa operazione permette di avere un biofeedback visivo-uditivo in tempo reale attraverso uno schermo. L’uso del biofeedback permette poi che i movimenti di ogni singolo esercizio riabilitativo siano svolti in modo corretto, incidendo anche sulla motivazione del paziente. Tale sistema garantisce un alto livello di accuratezza dei sensori e della pedana stabilometrica. Parliamo di un dispositivo innovativo orientato a ottimizzare le performance motorie dei pazienti, in particolare per le persone con postumi di cerebro lesioni e portatori di deficit motori con emiparesi e disturbi dell’equilibrio e della marcia.
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