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ARPAL, GRUPPO CON EMILIANO: “TRISTE SPETTACOLO DELLA POLITICA CHE OPERA CONTRO E NON PER QUALCOSA”

Dichiarazione dei consiglieri regionali del Gruppo Con Emiliano Giuseppe Tupputi, Stefano Lacatena, Alessandro Delli Noci, Gianfranco Lopane e Alessandro Leoci.

“Sull’Arpal sta andando in scena lo spettacolo più triste della politica, quella fatta “contro” qualcosa o qualcuno e non “per” gli altri. Una cartolina sbiadita che ritrae il panorama del cattivo gusto. Non possiamo condividere un modus operandi che traduce rancori (probabilmente) personali in atti prodotti da un’istituzione. Non ci stiamo. E non solo: se c’è qualsiasi profilo che allontana, sia pure di un millimetro, l’attività della dirigenza dell’ente dal rispetto delle norme, saranno le autorità competenti a valutarlo e noi ne prenderemo atto. Allo stesso modo, se le notizie della stampa saranno confermate ma nei limiti dell’opportunità politica, si dovrà aprire un dibattito. Se poi sullo sfondo avanza l’ipotesi di una grande riforma delle agenzie regionali ci saremo, con spirito costruttivo, e daremo il nostro contributo al dibattito e ad ogni fase di approfondimento.  Ma fino ad allora, non ci uniremo alla comitiva di chi vuole compiere “operazioni ghigliottina” di avversari del momento e difenderemo la dignità delle scelte della politica e il diritto anzi, il dovere di chi governa di indicare le nomine di propria competenza ed il rispetto dei voti espressi dall’aula”.

 
FINE VITA, GRUPPO CON EMILIANO: “PROPORREMO TESTO DI LEGGE DA TRASMETTERE AL PARLAMENTO”

Nota dei consiglieri regionali del Gruppo Con Emiliano Giuseppe Tupputi, Stefano Lacatena, Alessandro Delli Noci, Gianfranco Lopane e Alessandro Leoci.  
 

“Noi siamo sensibili e favorevoli al diritto del fine vita, ma i fatti impongono all’istituzione regionale un passo indietro: non possiamo legiferare in una materia in cui è lo Stato a dover costruire un impianto generale perché è impensabile che ci siano discipline difformi da Regione a Regione. Ma facciamo un passo indietro. C’è la sentenza della Corte Costituzionale n.242 del 2019 con cui i giudici hanno stabilito la non punibilità, ai sensi dell’art 580 del codice penale, a determinate condizioni, di chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da patologia irreversibile. E questo è un dato, una decisione con cui la Consulta ha suonato la sveglia al parlamento. La stessa Corte, però, lo scorso febbraio, ha esaminato l’ammissibilità al referendum sull’eutanasia, dichiarando inammissibile un quesito che depenalizzasse l’omicidio del consenziente. Questo perché non vi sarebbe la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana. Orbene, da tutto ciò deriva una riflessione indiscutibile: il tema è da affrontare in sede nazionale senza se e senza ma perché lo Stato deve costruire una normativa uniforme. Si tratta di un diritto fondamentale, del primo diritto della persona e una Regione non può assurgere al ruolo di legislatore in questo tema. Quindi, cosa vogliamo fare dell’istituzione regionale? Uno strumento di mera propaganda? Siamo certi che nessuno voglia operare in questa direzione e perciò proponiamo ai colleghi una strada di rigore e di determinazione, ponendo come assodata la comune volontà di sostenere il diritto al fine vita: come Regione, possiamo presentare al parlamento una proposta di legge affinché sia introdotta nell’iter legislativo. Ed è ciò che faremo, nella certezza di trovare ampia condivisone da parte di tutti i colleghi che hanno a cuore la questione”.

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